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Si dimette il manager di Moby Marco Bariletti

Comunicazione ufficiale alla Borsa del Lussemburgo: il dirigente finanziario lascerà l’incarico subito prima della presentazione dell’interim report

Senza spiegarne le ragioni, dopo 10 anni di servizio, l’attuale Chief Financial Officer di Moby, Marco Bariletti, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni dal ruolo e dal gruppo guidato da Vincenzo Onorato.

La notizia  - come racconta oggi il sito specializzato Ship2Shore - è stata diffusa formalmente dalla stessa compagnia marittima partenopea, che controlla anche Tirrenia, con una nota ufficiale pubblicata sul sito della Borse del Lussemburgo, un passaggio obbligato poiché sui listini del Granducato è quotato il bond da 300 milioni di euro emesso da Moby nel 2016.

La società si limita a chiarire che le dimissioni di Bariletti saranno effettiva a partire “dal giorno precedente all’approvazione dell’interim report”, che analizza l’andamento della società fino al 30 settembre 2017.

Inoltre Moby aggiunge di stare “attivamente ricercando un sostituto del manager dimissionario”, e che “non appena verrà individuato, il nuovo incaricato inizierà subito a lavorare a stretto contatto col CFO uscente”.

Bariletti ha ringraziato “il gruppo Onorato per i 10 anni trascorsi insieme”, mentre Achille Onorato, figlio di Vincenzo e CEO di Moby, ha dichiarato: “Voglio ringraziare Marco per il lavoro fatto in questo decennio nella compagnia, anche da parte della mia famiglia e dell’intero gruppo. Gli auguro il meglio per il suo futuro”.

Un commiato di circostanza - commenta Ship2Shore - che non svela le reali ragioni della separazione, su cui è possibile solo fare ipotesi.

Non è da escludere una divergenza di vedute con il vulcanico e sanguigno armatore partenopeo, anche in considerazione dell’andamento della compagnia, il cui secondo trimestre dell’anno tutto sommato positivo (crescita sia dei passeggeri che dei rotabili trasportati e risultato netto positivo per 1,8 milioni di euro) non è bastato a compensare l’andamento nettamente negativo dei primi 3 mesi del 2017 (perdita di 31,8 milioni), che ha pesato anche sui conti semestrali del gruppo, chiusi con una perdita netta di 29,9 milioni, oltre 10 milioni di euro in più rispetto alla perdita registrata dopo i primi sei mesi del 2016.

Fino ad ora Moby è riuscita a rispettare i covenant legati al bond da 300 milioni quotato in Lussemburgo, anche grazie alla plusvalenza di 12 milioni generata dalla cessione del traghetto Dimonios, rilevato per 42 milioni (in base ad un’opzione d’acquisto risalente al 2012) dalla a compagnia Visemar (legata al cantiere navale Visentini) e subito rivenduto alla società spagnola Trasmediterranea per 54 milioni di euro. Senza questa entrata straordinaria Moby sarebbe riuscita lo stesso a rispettare i covenant, arrivando però vicinissima al limite stabilito per il rapporto tra Ebitda e posizione finanziaria netta.

La compagnia - conclude l'analisi del sito Ship2Shore -  dovrà quindi stare attenta e tenere sotto stretto controllo i conti per evitare di sforare i paletti fissati in sede di emissione del bond, pena la necessità di rifinanziare o ristrutturare il debito. Un compito arduo, che spetterà al nuovo CFO di cui la Balena Blu si è messa alla ricerca per sostituire Bariletti.