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Dalla Regione promesse, De Santi pronto a occupare

In un duro comunicato sul Tavolo tecnico di Protezione Civile per l'emergenza sinkhole, il sindaco si dice pronto a eclatanti forme di protesta

Non è andato come si sperava il Tavolo tecnico di Protezione civile che si è concluso poche ore fa durante il quale si sarebbe dovuto decidere quando e come far partire gli studi necessari per cominciare a risolvere la situazione di emergenza al Piano.

Purtroppo ciò che manca, e che invece era stato promesso, è il vil denaro: gli studi necessari costano e dalla Regione erano arrivate forti rassicurazioni che quei soldi sarebbero stati messi a disposizione: era stato lo stesso governatore Rossi a parlarne in un colloquio avuto con il sindaco di Rio Marina Renzo Galli.

Ma i fondi ancora non sono stati trovati e Claudio De Santi ha deciso di scendere in strada, letteralmente, e proprio su quella strada disastrata.

"In ultima definizione relativa all’approvazione del Piano Protezione Civile Generale di Rio nell’Elba e Piano di Protezione Civile sinkhole di Rio nell’Elba e Rio Marina - scrive poco fa De Santi - si conferma nella riunione stessa che i due Comuni Elbani attendono il parere di conformità e/o eventuali osservazioni da parte della Regione Toscana a cura dell’Ing. Covelli. Solo dopo questo atto sarà possibile procedere alla approvazione definitiva. 

Al di là di questo singolo aspetto procedurale che interessa solo i due Comuni di Rio - e qui si entra nel vivo - i dirigenti della Protezione Civile e della Difesa del Suolo stanno ancora cercando di individuare nel Bilancio Regionale la disponibilità delle risorse necessarie (180mila euro) per dare avvio agli studi sulla sinkhole. Quindi attualmente non ci sono fondi di bilancio certi, liquidi ed esigibili". 

Niente danari quindi niente studi. La Gestione Associata del turismo si era detta disponibile ad anticipare la somma ma solo dopo esser sicura che la Regione coprisse il prestito.

"L’attivazione di un eventuale fondo di rotazione - scrive ancora De Santi - con denaro derivante dalle Gestioni Associate del Turismo, non potrebbe quindi trovare la sua naturale copertura. Tuttavia - la parziale buona notizia - data l’urgenza di provvedere ad avviare quanto meno le indagini idrogeologiche (che necessitano circa un anno per la conclusione) e raccolta dati sugli emungimenti, mi sono dichiarato disponibile ad utilizzare una più cifra modesta (40mila euro) sotto la responsabilità dei due Comuni di Rio nell’attesa che possano essere stanziate le somme dalla Regione Toscana. 

Tali cifre sono a rischio e potrebbero anche non essere restituite dalla Regione Toscana. Solo successivamente si prenderà in considerazione l’affidamento degli altri studi e cioè indagini microgravimetriche e tomografie geoelettriche 3D che impegnano un arco di circa".

Qualcosa quindi si muoverà, ma poco per le reali necessità degli abitanti di Rio Elba e Rio Marina che vedono il loro territorio sprofondare.

 "Ringrazio il tavolo tecnico di Protezione Civile, Difesa del Suolo, Provincia e Università per l’impegno profuso ma purtroppo finanziariamente non determinante. Si riscontra ancora una volta l’assenza dei rappresentanti delle Istituzioni Regionali ( e Provinciali ) nella volontà di aiutare le Amministrazioni Comunali di Rio a risolvere una problematica di rilievo Regionale che coinvolge la terza Isola d’Italia".

In chiusura l'annuncio: "Dovrò quindi, in rispetto di quanto forte e più volte richiesto da larga parte della popolazione, attivare celermente ogni forma di protesta utile ad attirare l’attenzione delle Istituzioni sulla vicenda anche a costo di presidiare la zona giorno e notte".