Cultura

La riscoperta degli zerri fritti

Una iniziativa dell'Accademia Italiana della Cucina per recuperare le antiche tradizioni elbane.

Un piatto di zerri fritti

"Una iniziativa per far capire come la cucina autentica non sia solo quella legata a grandi ristoranti, alle atmosfere chic create da sapienti camerieri e chef o con appuntamenti di cooking show. Esiste ed ha grande dignità e valore, la cucina popolare, quella tradizionale, tipica della nostra isola che noi, come Accademia italiana della cucina, vogliamo riscoprire per valorizzarla. È il caso dello Zerro, pesce povero che domenica riscopriremo e consumeremo a Capoliveri, unitamente a verdure di campo”. A parlare è Rossana Galletti, la delegata dell'associazione nazionale fondata da Orio Vergani negli anni Cinquanta,  il sodalizio che  ha nello statuto proprio la tutela delle tradizioni della cucina italiana. “ Domenica ci ritroveremo al paese collinare, realizzando un menu particolare, grazie ad un evento che abbiamo programmato- prosegue la responsabile isolana del gruppo – sarà a base di Zerri fritti, arrosto o sott'aceto, accompagnati da erbe spontanee che raccoglieremo sabato nelle nostre campagne. Sarà una giornata significativa quindi all'insegna dei sapori e dei cibi genuini e dell'amicizia”. Un modo allora di dar spazio a pesci meno considerati dal mercato, ma dai buoni valori nutrizionali e dalle carni discrete, meno costosi come del resto Boghe, Sugarelli e altri. Lo Zerro è una specie diffusa nel Mediterraneo, un piccolo pesce, la cui lunghezza non supera i venti centimetri e che vive in branchi sui fondali ricchi di posidonia. “Oltre al pesce fresco - conclude Galletti- pescato appositamente nella notte da amici, avremo le verdure a km 0: alimenti insomma non certo elaborati a livello industriale, capaci di offrire nutrizione di qualità certa. E' questa la strada da seguire per valorizzare la nostra cucina tradizionale, che anche i ristoranti isolani potrebbero proporre ai loro ospiti”.