Politica

GaT, tutto rimandato a post elezioni

La convenzione che lega i comuni nell'ente promozionale è stata prorogata al prossimo 30 settembre quando tre amministrazioni avranno votato

Slitta al 30 settembre prossimo la scadenza della convenzione che lega le otto amministrazioni comunali elbane nella Gestione Associata del Turismo, l'ente comprensoriale che utilizza gli introiti della tassa di sbarco per la promozione turistica dell'Elba.

La convenzione, in scadenza il 15 febbraio, è stata quindi prorogata alla fine della stagione estiva. Esigenze operative (un cambio sostanziale dei parametri avrebbe compromesso le iniziative per l'estate 2017) ma anche e soprattutto politiche alla base della scelta.

Sono infatti tre i comuni che, con tutta probabilità, andranno al voto in primavera e i nuovi sindaci dovranno valutare la convenzione che li lega alle altre amministrazioni.

Viene quindi allontanato anche il passaggio di testimone fra Capoliveri, attuale comune capofila, e Rio nell'Elba, capofila in pectore, un passaggio di consegne non ancora effettuato anche se già votato a maggioranza (Portoferraio si astenne dalla votazione).

A settembre verranno quindi ridate le carte e non è detto che la convenzione, e soprattutto i parametri di assegnazione delle quote della tassa di sbarco, vero punto focale dello scontro all'interno della GaT, rimangano gli stessi. Sono infatti note le spinte revisioniste di Portoferraio che punta a una diversa gestione ma la questione è stata ora messa in congelatore per non intaccare la stagione turistica.

I mesi guadagnati serviranno anche a dirimere la questione legata all'applicazione dell'aumento nel contributo di sbarco: punto che ha trovato, questo sì, l'unanimità delle amministrazioni, ma che è stato bloccato dall'approvazione anticipata della finanziaria.

I sindaci sono al lavoro per capire se l'approvazione da parte di Capoliveri, nel ruolo di capofila, avvenuta prima del passaggio parlamentare della finanziaria, possa essere sufficiente a introdurre l'agognato aumento che porterebbe nelle casse comprensoriali una cifra di poco inferiore ai 3,5 milioni di euro secondo le stime.

Poco si sa, infine, della sorte del canile comprensoriale, opera strettamente legata all'aumento dell'introito turistico e per la realizzazione del quale si era stabilita una gestione associata separata in capo a Capoliveri.