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Lacona, 89 in tutto le tartarughine nate

Un altro nido eccezionale all’Isola d’Elba con il 95% di successo di uova schiuse. Solo 5 uova non si sono chiuse

Le volontarie e i volontari di Legambiente erano molto preoccupati che nel nido di Lacona, sotto le onde della mareggiata che in questi giorni ha colpito l’Isola d’Elba, fossero rimaste delle piccole tartarughine di Caretta Caretta.

Ma i piccoli rettili si sono rivelati molto previdenti e, forse sentita arrivare la tempesta, si erano precipitati davvero - salve qualche ritardatario dell’ultim’ora, ma sempre in tempo- tutte insieme fuori dal nido, come una comitiva frettolosa ma organizzata, per raggiungere il mare ancora calmo e illuminato da una luna calante. L’unico disturbo un massiccio inquinamento luminoso.


A certificare quello che è un nuovo risultato eccezionale delle nidificazioni nell’Isola delle tartarughe sono stati oggi i ricercatori di ARPAT, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e Toscana e delle università di Siena e Pisa che hanno scavato il nido laconese trovandoci dentro 89 uova schiuse, 5 uova intere e, fortunatamente, nessun piccolo morto. Un successo della schiusa quasi record: il 95%.


Tutti dati utilissimi per il progetto europeo LIFE Turtle Nest coordinato da Legambiente nazionale e al quale partecipa anche ARPAT come partner; a livello regionale i dati confluiscono nel progetto NatNet di Regione Toscana a cui partecipano attivamente le tre università di Pisa, Siena e Firenze insieme a Istituto Zooprofilattico e ARPAT.


Il successo del nido di Lacona è probabilmente dovuto all’istinto primordiale di questi rettili antichissimi, che nuotavano insieme ai dinosauri, che hanno visto il mondo cambiare più volte prima che comparissero gli uomini e che ora, fuggendo dal riscaldamento globale, sono approdati su un’isola dove volontari e volontarie le cercano durante albe clamorose e le proteggono mentre escono dal nido in notti stellate.


Se il nido di Galenzana è stato record, con 104 tartarughine nate, il nido delle sagge e previdenti tartarughine di Lacona è stato forse quello che più ha premiato l’impegno delle volontarie e dei volontari di Legambiente e del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che temevano una piccola catastrofe e si sono trovati di fronte a un nuovo miracolo della natura, che salva e si mette in salvo.


Un miracolo che fa sperare anche per la prossima schiusa a Fetovaia e che permettere di guardare con un po’ più di fiducia ai nidi a rischio di Marina di Campo, l’Innamorata e Marciana Marina.