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Dissalatore, perchè non credete ai nostri geologi?

Il Comitato : "Apprendiamo con dispiacere che non solo si farà il disslatore a Mola, ma ce ne sarà un secondo a Cavo. Ma all'Elba l'acqua c'è"

"Con dispiacere apprendiamo che, nonostante le proteste che si levano da più parti, il dissalatore si farà. Si viene a conoscenza che si sta ancora decidendo, se fare un secondo dissalatore gemello del primo o un’altra condotta, questa volta su Cavo, perché guardando una cartina geografica, qualcuno ha capito che la tratta è più breve. Questo ci fa capire in che mani siamo e con quale lungimiranza vengono programmati interventi di questa portata". 

Così il presidente del  comitato per la tutela di Mola e Lido -  No al dissalatore  Italo Sapere ha commentato questa nuova passo.

"Prendiamo atto della vostra buona fede nell’ideazione e progettazione di questo primo impianto, ma secondo noi è sbagliata l’idea di fondo: all’Elba l’acqua ce l’abbiamo, e tantissima, ma perché non vi fidate di quello che affermano i geologi del territorio? Perchè non dare loro credito? - hanno aggiunto - Siete in grado di dimostrare che quanto affermano i geologi non corrisponda a verità? Su che basi affermate che nel sottosuolo dell’Elba non c’è acqua a sufficienza? Ci risulta che non sia stato fatto un serio bilancio idrico all’isola".

Ce n'è di più. "Comprendiamo che gli ingegneri abbiano un approccio sul problema idrico diverso dai geologi, per i primi è più naturale l’idea di fabbricare l’acqua, estraendola dal mare, piuttosto che cercarla ed estrarla dal sottosuolo. Affermate con sicurezza che risolverete definitivamente il problema idrico dell’Elba, ma non è vero; la vita media di un dissalatore è 20/25 anni. Sicuramente non noi, ma i nostri figli si ritroveranno a ridiscutere su questo stesso problema, con in più un mare irreversibilmente inquinato dagli scarichi del concentrato salino e dalle sostanze chimiche usate per il lavaggio delle membrane, che per tutti questi anni avrete scaricato in un golfo chiuso come è il Golfo Stella".

Insomma, per il comitato l'emergenza idrica, che dura tra i 30 e i 40 giorni all'anno, non potranno essere risolte né con uno né con due dissalatori. "Per una soluzione definitiva che assicuri autonomia idrica all’Elba è necessario lavorare su diversi altri aspetti, prioritari rispetto ai dissalatori: azzeramento delle perdite; potenziamento dei serbatoi di accumulo; un serio bilancio idrico; studio che avrebbe dovuto fare da tempo Asa, e che risulta non aver ancora fatto, dopo 15 anni di gestione. - e hanno concluso - Però ci fa piacere sapere che sareste disponibili a recepire alcuni nostri suggerimenti, avevamo avuto l’impressione, che durante il primo incontro, le nostre idee fossero state liquidate con un compassionevole sorrisino di sufficienza".