DISSALATORE

Dissalatore, "il quadro normativo è cambiato"

Italia Nostra Arcipelago Toscano ha inviato alla Regione un documento chiedendo di accogliere le osservazioni contro la richiesta di proroga di Asa

Rendering del progetto dissalatore

Dopo la formulazione delle motivazioni inviate dal Comune di Capoliveri alla Regione Toscana contro la proroga richiesta da Asa per escludere il progetto del dissalatore di Mola dalla assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, anche Italia Nostra Arcipelago Toscano si è sollecitamente mossa per consultare gli atti e di conseguenza ha inviato un documento alla Regione in cui ha formulato le sue osservazioni.

Italia Nostra Arcipelago Toscano, tramite il suo presidente Leonardo Preziosi, ha infatti richiesto l' accesso agli atti del procedimento di proroga avviato in merito al dissalatore ed ha chiesto che le sue osservazioni possano essere prese in considerazione, ribadendo anche "la necessità che i termini vengano ulteriormente estesi affinchè tutti i portatori di interesse possano esprimere il loro parere".

Come ha spiegato lo stesso Preziosi a QUInews Elba "dalla lettura delle opposizioni presentate dal Comune di Capoliveri e pubblicate all'Albo pretorio del Comune risulterebbe infatti che, contrariamente a quanto affermato da Asa, il ritardo nella realizzazione dell'opera non sia dovuto ai vari ricorsi al Tar presentati dal Comune, che è sempre risultato soccombente, bensì dalla mancanza di una copertura finanziaria totale dell'opera".

Un altro aspetto su cui pone l'attenzione il documento di Italia Nostra, come sottolinea Preziosi è "il fatto che Asa nella sua richiesta di proroga alla Regione affermi che le condizioni non sono mutate rispetto al passato mentre si registra il contrario. Infatti lo scorso Febbraio è passato il disegno di legge per inserire nell'articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi per le generazioni future. Il rischio di danneggiare l'ecosistema marino del Golfo Stella quindi rientra in questo quadro normativo e per questo non si può escludere di nuovo il progetto dalla valutazione di impatto ambientale per valutarne tutti i rischi".

"Inoltre - ha aggiunto Preziosi - anche chiedere che la proroga di esclusione dalla valutazione di impatto ambientale sia valida per altri 5 anni è un'assurdità che potrebbe essere illegittima".

"C'è poi un problema su quanto previsto nel progetto riguardo allo scarico dei liquidi chimici del lavaggio delle membrane del dissalatore che dovrebbe avvenire nella fogna di Lido; scarico che in realtà non esiste - ha proseguito Preziosi - e comunque l'introduzione dell'articolo 11 quater nella legge regionale del maggio 2006 sugli scarichi dei dissalatori prevede che i residui salini siano separati dai residui chimici e che per i primi sia garantita la massima diluizione nello scarico a mare mentre per le sostanze chimiche lo smaltimento non può essere effettuato in mare."

C'è poi anche un altro rischio di conflitto istituzionale che si presenta - ha spiegato Preziosi - e che riguarda l'imminente approvazione definitiva del disegno di legge "Salva Mare" che prevede la assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale dei progetti di dissalatori con scarichi a mare. In questo contesto non si può escludere di nuovo il progetto del dissalatore di Mola da questo procedimento".

"Quindi - ha concluso Preziosi - come si può capire il quadro normativo di riferimento nazionale dal 2017, anno in cui il dissalatore fu escluso dalla valutazione di impatto ambientale, è profondamente cambiato, contrariamente a quanto invece indicato da Asa nella sua richiesta di proroga alla Regione Toscana. Mi sembra dunque che ci sia più di un buon motivo affinchè la Regione Toscana non prenda in considerazione la richiesta di proroga inoltrata da Asa e anzi colga finalmente l'occasione per accogliere il diffuso malcontento della comunità elbana intera per convocare una nuova conferenza dei servizi finalizzata alla soluzione del problema nella salvaguardia degli interessi prima dei cittadini e poi anche delle aziende coinvolte."