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Dissalatore, avviate le procedure di esproprio

Asa spa ha avviato le procedure per l'esproprio di un terreno necessario a un collettore per il dissalatore, depositato il progetto in Comune

Comincia a prendere forma il dissalatore di Mola: il primo passo concreto è l'avvio delle procedure di esproprio di un terreno necessario alla realizzazione di un collettore che porterà allo stabilimento di lavorazione delle acque per l'Elba.

Contestualmente viene avviato anche il procedimento per la variante al Piano regolatore di Capoliveri per adeguare lo strumento urbanistico comunale al progetto depositato in municipio da Asa spa, l'azienda che gestisce il servizio idrico e che agisce su mandato dell'Autorità Idrica Toscana.

La realizzazione del dissalatore previsto, un impianto di 1.800 metri quadri da 80 litri al secondo e le opere a mare accessorie, sono il primo passo verso l'agognata indipendenza idrica dell'Elba, una necessità che si fa sempre più pressante con l'invecchiamento progressivo della condotta sottomarina che porta l'acqua sull'isola dalla Val di Cornia.

Il costo del dissalatore, che ammonta complessivamente a circa 9 milioni di euro, verterà sulle casse pubbliche per 3,5 milioni. Una cifra che le amministrazioni elbane, pur consorziate, non possono sopportare interamente. Ecco quindi che si è chiesto alla Regione di farsi collettore dei finanziamenti necessari.

L'ipotesi sul tavolo è quella che l'ente recuperi quanto a suo tempo previsto per la realizzazione dell'impianto a Marciana Marina: nel novembre 2011, infatti, era stato stipulato un accordo fra Regione, Provincia, Ato e Comuni per 2 milioni e mezzo di euro. Il milione restante potrebbe così essere parzialmente coperto dalla Gestione Associata del Turismo attraverso la tassa di sbarco secondo un'ipotesi recentemente portata all'attenzione dei sindaci elbani.