Attualità

Una visita ai luoghi di Teseo Tesei

Un gruppo di concittadini campesi dell'eroe di guerra ha visitato Bocca di Serchio, luogo di addestramento della Decima Flottiglia Mas

La casa del Guardiacaccia a Bocca di Serchio

Una escursione fuori dall'isola per visitare i luoghi dove l'eroe campese Teseo Tesei preparò le sue azioni di  guerra che ormai fanno parte della storia del secondo conflitto mondiale. Ad effettuarla un gruppo di concittadini di Teseo Tesei, i campesi Egidio Baldacci, Pierluigi Baldacci, Gino Gassinelli, Guido Retali, Sergio Spinetti e Vasco Spinetti.

"Il 28 settembre 2017 - ci raccontano -  abbiamo avuto la possibilità, grazie ad alcuni amici di Migliarino Pisano (Umberto Micheletti e Giancarlo Pardini), appassionati di storia locale e collaboratori de La Voce del Serchio, di recarci in visita in una località ancora bella e selvaggia che ha conservato il fascino misterioso degli avvenimenti degli anni Trenta: Bocca di Serchio.

Un luogo di immenso valore storico che ha visto il nostro illustre concittadino campese, Teseo Tesei, come assoluto protagonista del cosiddetto “spirito del Serchio” di quegli anni.

Anni in cui un gruppo di Uomini, in completo isolamento e del tutto protetti dalla natura selvaggia, si preparava con estrema dedizione al secondo conflitto mondiale, ponendo le basi per quella che sarà meglio conosciuta alla Storia come X Flottiglia MAS..

Accompagnati da Umberto e Giancarlo nella tenuta Salviati, abbiamo visitato la casa del guardiacaccia (immortalata in molte foto dell’epoca) - dove questi Uomini trascorrevano la loro quotidianità - attualmente ridotta, con nostro rammarico, ad un edificio in completo stato di abbandono; unica testimonianza in memoria dei tempi passati è l’esistenza di una targa commemorativa.

Abbiamo, poi, proseguito lungo l’argine del fiume Serchio e ripercorso il tratto che quegli stessi Uomini affrontavano durante i loro allenamenti notturni con i “maiali” fino ad arrivare alla foce del fiume, dove, ancor oggi, è presente il casotto utilizzato per la ricarica delle batterie dei SLC.

E’ stata una giornata bellissima, macchiata da un profondo rammarico per lo stato di fatiscenza in cui versano tali edifici che, se restaurati e magari valorizzati come “museo a cielo aperto” ricorderebbero degnamente coloro che, con sprezzo del pericolo ed in condizioni estreme, hanno sacrificato la propria vita per la Patria.

È un ricordo, questo, che non può andare perduto perché tali avvenimenti devono perseverare nel patrimonio della memoria comune. Come cittadini e come appassionati di storia del ‘900 tale impegno si tradurrà nel divulgare il più possibile questa testimonianza, anche organizzando regolari visite, proprio sull’esempio delle iniziative di Umberto e Giancarlo.

Crediamo altresì che il nostro sforzo sia davvero incisivo se accompagnato da un reale sostegno culturale e di recupero territoriale da parte delle Istituzioni; ciascun attore, nelle prerogative e negli ambiti che gli sono propri - concludono il loro intervento i sei campesi -  può e deve rendere onore ad un passato di sacrificio e dedizione alla causa della Nazione".