Cronaca

Il Tribunale dà ragione allo stabilimento balneare

Dissequestrata l'area demaniale in concessione allo stabilimento balneare di Campo. La soddisfazione dell'Ufficio Legale di Federbalneari

Foto di repertorio

"La sezione penale del Tribunale di Livorno ha accolto le ragioni di Federbalneari in merito allo stabilimento di Campo nell’Elba ed ha provveduto al dissequestro dell’area, sconfessando palesemente le tesi dell’Agenzia del Demanio di Livorno".

Lo rende noto Federbalneari che spiega inoltre che "Il Tribunale, con un provvedimento emesso ieri, ha rigettato le tesi del Gip e non convalidando il sequestro, perché 'non vi è stata nessuna innovazione abusiva da parte del concessionario' bensì l’area in questione era già destinata alla somministrazione di bevande, così come sostenuto dalle memorie presentate dall’Ufficio Legale di Federbalneari in sede di udienza".

La vicenda che ha interessato uno stabilimento balneare nel Comune di Campo nell'Elba risale allo scorso agosto quando la Guardia costiera di Portoferraio ha effettuato un’attività di sequestro, che la stessa associazione Federbalneari aveva definito "incomprensibile e confusa".

In quel contesto come spiega Federbalneari "furono confiscati pochi oggetti tra ombrelloni, frigo, vetrine, tavoli e sedie oltre a 10 metri di arenile peraltro già in concessione che, nel verbale redatto dalla Guardia Costiera, venivano definite testualmente 'cose mobili e cose difficilmente trasportabili'". 

"La questione - spiegano da Federbalneari - era stata mal posta sin da principio dall’Agenzia del Demanio di Livorno che sosteneva, tra le altre cose, la decadenza della concessione, mettendo a repentaglio la storica attività. Federbalneari decise di intervenire immediatamente con il proprio ufficio legale, rappresentato dall’avvocato Cellamare, in difesa del concessionario elbano poiché ritenne ci fossero dei lati oscuri su cui era necessario far luce. Con il provvedimento di dissequestro di ieri il Tribunale di Livorno ha dato quindi ragione a Federbalneari evidenziando che, quella in questione, è una regolare area scoperta in concessione sulla quale vi è la possibilità di sedersi ed effettuare consumazioni".

“Siamo soddisfatti per l’esito di questa assurda vicenda ma faremo ulteriori verifiche per comprendere se si è trattato di un fraintendimento oppure si è trattato di dolo considerando che, nei giorni di sequestro, il concessionario ha comunque subito un danno economico e di immagine”, spiegano dall’Ufficio Legale di Federbalneari.