Attualità

Sindaci, abbattete tutte queste barriere

Un collega della Gazzetta di Parma ci segnala gli ostacoli di cui è piena l'isola. E lancia la sfida: "Offro una cena al primo sindaco che li abbatte"

"Buona sera, sono un collega della Gazzetta di Parma. Spero che la notizia vi possa interessare". A scriverci è Cesare Pastarini, giornalista appassionato e buon conoscitore dell'Elba, almeno a giudicare dalle  foto dell'isola postate sul suo profilo Facebook e dai post sul gruppo "Sei dell'Elba se...". Oltre a questo evidente (almeno dal nostro punto di vista isolano) pregio,  Cesare dimostra gran sensibilità nello scriverci quello che vi raccontiamo, corredato oltretutto da una eloquente galleria fotografica.

"Questi non sono gradini. Sono MURI - ci scrive Cesare in calce alle sue foto -  Le strisce sembrano studiate per andare a sbattere proprio lì. L’isola d’Elba è piena di questi attraversamenti. Allora faccio una proposta: offro una cena al primo sindaco (di Marciana Marina, Procchio-Marciana o Marina di Campo-Campo nell'Elba, dove ho scattato queste foto) che abbatterà tutte queste barriere. Non che si "impegnerà” a farlo: le voglio vedere distrutte. E al tavolo con noi dovrà sedere un disabile, scelto simbolicamente dal sindaco stesso, al quale la cena sarà pagata dal Comune".

Viste le foto, come dargli torto? Cesare Pastarini ci evidenzia una situazione che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, e che diamo troppo spesso per scontato essere "normale", per poi magari indignarci di fronte a problemi di minor conto. 

Intanto, caro Cesare, il problema non è solo dell'Elba Occidentale, ma di tutta l'isola: ti assicuriamo che Portoferraio , Porto Azzurro, così come Capoliveri e le due Rio (che speriamo presto possano diventare una, ma questo è un altro problema...) sono altrettanto piene di ostacoli come quelli che ci hai illustrato: dai municipi, agli studi medici, alle stesse farmacie, sono in pochi a salvarsi. Figuriamoci gli attraversamenti pedonali.

Lo spunto che il collega ci dà, però, arriva nel momento giusto per noi elbani: quando , cioè, con l'arrivo della stagione estiva che scandisce i nostri tempi biologici, siamo più sensibili nel sottolineare quello che non funziona. E cominciare dalla difesa dei diritti dei più deboli è il modo migliore per coinvolgere i nostri primi cittadini. 

Caro Cesare , saremmo orgogliosi che uno dei tre sindaci che intanto hai coinvolto si guadagnasse la cena che gli hai offerto prima che le tue ferie finiscano. Ci basterebbe fissare una data certa per quella cena, alla quale parteciperemo volentieri anche noi. Magari pagando per tutti.