Cronaca

Restano in carcere gli autori del pestaggio

Il Gip ha confermato gli arresti per i quattro componenti della banda e disposto la custodia in carcere, libero l'amico della vittima

Saranno ancora ospiti delle patrie galere i quattro componenti della banda che nel pomeriggio del 30 gennaio hanno organizzato e portato a termine l'agguato ai danni di un 30enne bulgaro in località La Foce di Marina di Campo.

Il violento pestaggio, attuato a colpi di manganello, è costato 25 giorni di prognosi per l'uomo e 10 per la compagna incinta che ha assistito al fatto chiusa in macchina.

Al termine dell'udienza di convalida degli arresti portati a termine dai Carabinieri elbani, il giudice per le indagini preliminari Antonio Del Forno, assistito dal pubblico ministero, il sostituto procuratore Antonella Tenerani, ha disposto per i quattro componenti della banda la custodia in carcere fino al processo. 

Destinatari del provvedimento sono quindi Riccardo De Santis, palermitano ma residente a Marina di Campo da 22 anni, Mohamed Boudinar, tunisino residente nella frazione di Cavoli, e i due mercenari kosovari fatti arrivare sull'isola appositamente: Valon Limani 28 anni, clandestino proveniente da Reggio Emilia, e Besim Grajcevci, 40 anni, già oggetto di un procedimento di espulsione dal comune di Corsico e rientrato illegalmente in Italia.

E' stata invece disposta la sospensione del provvedimento cautela degli arresti domiciliari per G.G., l'amico 27enne originario di Napoli ma anche lui residente a Campo nell'Elba, che ha telefonato alla vittima attirandola nel luogo dell'agguato, il parcheggio isolato alla fine della strada che costeggia la spiaggia de La Foce.

L'uomo ha infatti dichiarato che la telefonata gli è stata estorta sotto minaccia armata, un aspetto della vicenda ancora al vaglio degli inquirenti.

Sia la vittima che gli arrestati, kosovari esclusi, sono quindi tutti residenti da tempo nel comune di Campo nell'Elba, un radicamento che è al centro delle indagini dei Carabinieri la cui attenzione è adesso volta a scoprire i legami con altri eventuali soggetti coinvolti per fare luce sulle motivazioni che hanno portato al pestaggio.