Cultura

Nave di Cavoli, forme e numeri dell'antico Egitto

L'archeologo Michelangelo Zecchini ha pubblicato un articolo sul manufatto in granito che si trova in un sentiero sopra la spiaggia di Cavoli

La "nave" di Cavoli

Michelangelo Zecchini ha pubblicato su Academia.edu una nuova ricerca sulla scultura che giace nel mezzo di un sentiero poco sopra la spiaggia di Cavoli. Il lavoro, dal titolo  La ‘Nave in granito di Cavoli (Isola d’Elba): valutazioni metrologiche e proposte di datazione, affronta il problema, completamente inedito, dell’ unità di misura adottata, circa duemila anni fa, nella costruzione del noto manufatto.

L’archeologo si è avvalso nella sua indagine dei consigli e della collaborazione dell’architetto Mario Preti, professore emerito dell’Università di Firenze considerato come uno dei massimi esperti di metrologia sulle architetture e sull’organizzazione territoriale degli antichi popoli mediterranei,

"Ci fu un arco di tempo, tra la fine del I secolo e l’inizio del III secolo d.C., - si legge nell'introduzione - vale a dire fra l’epoca dell’imperatore Domiziano e quella di Settimio Severo, in cui nelle cave del comprensorio del granito, in particolare a Cavoli e a Seccheto, abili scalpellini produssero raffinate sculture che richiamano forme e simboli dell’antico Egitto. Nel cortile dei Musei Capitolini, a Roma, sono esposte tre colonne di granito elbano, alte 4,70 metri, che presentano cortei di figure egittizzanti con i miti di Iside e di Osiride. Zecchini in un precedente studio dimostrò che anche l’ ara di Cavoli, assai poco valorizzata se si pensa alla sua grande importanza archeologica, è connotata da simboli egittizzanti".

"Oggi - prosegue la nota - la sua teoria è confermata dalla nuova ricerca, la quale documenta per mezzo di misurazioni e di calcoli che l’ara fu pensata e realizzata sulla scorta di unità di misura egizie (il cubito di età imperiale o il cubito reale tolemaico con i loro sottomultipli)".

È possibile leggere o scaricare lo studio di Zecchini al seguente link