Attualità

Il viceministro Giorgis in visita a Pianosa

Motivo della visita superare alcune difficoltà tecniche per il progetto di inclusione dei detenuti focalizzato sull'agricoltura a Pianosa e Gorgona

Durante la visita del viceministro Giorgis a Pianosa

Un sopralluogo per cercare di risolvere le difficoltà per procedere con il progetto Pon inclusione. E’ questo il motivo che ha portato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Giorgis a visitare l’isola di Pianosa nei giorni scorsi. Ad accompagnare il viceministro che ha visitato tutta l’isola e in particolare la zona che fino alla dismissione era destinata al carcere c’erano il sondaco di Campo nell’Elba Davide Montauti e il direttore del carcere di Porto Azzurro Francesco D’Anselmo. 

Il Pon è un progetto che ha come obiettivo la formazione dei detenuti e il loro graduale inserimento nel mondo lavorativo con attività tutte destinate al mondo dell’agricoltura e sarà realizzato grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con il cofinanziamento del Fondo sociale europeo. 

Tra Pianosa e Gorgona sono stati stanziati circa 1 milione e 300mila euro e il programma vedrà come soggetto attuatore la Regione Toscana. L’isola di Pianosa ha nella sua storia una narrazione tutta dedicata all’agricoltura. Già dalla seconda metà del 1800 il direttore della colonia agricola Leopoldo Ponticelli, uomo illuminato e di grande cultura sviluppò intorno al carcere progetti di recupero dei detenuti attraverso modelli destinati alle produzioni agricole moderni ed innovativi.

“E’ stato un incontro molto positivo – ha detto il sindaco di Campo nell’Elba Davide Montauti – teso a risolvere alcune difficoltà di tipo tecnico. Con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Giorgis ci siamo focalizzati su alcuni aspetti strettamente strutturali fondamentali per la realizzazione del progetto. C’è la volontà condivisa delle Istituzioni coinvolte ad avviare in tempi brevi il progetto Pon. Questo è un passo importante per consolidare interventi che aiutino l’isola a superare lo stato di degrado. La strada è ancora lunga ma la nostra idea è anche quella di costruire una rete di collaborazioni con le realtà agricole locali. Una sinergia che potrebbe portare sviluppo e lavoro anche per il nostro territorio considerando anche che, grazie agli usi civici, buona parte dell’isola appartiene alla comunità campese”.