Cronaca

Mare liberato dagli ormeggi abusivi

L’operazione è stata effettuata dalla Capitaneria di porto di Portoferraio con il quinto Nucleo Subacquei della Guardia costiera di Genova

Nella giornata di ieri, 18 Luglio, il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di porto di Portoferraio, insieme al personale della Delegazione di Spiaggia di Marina di Campo ed al 5° Nucleo Subacquei della Guardia Costiera di Genova, ha sequestrato, in località “La Foce” del Comune di Campo nell’Elba, numerosi corpi morti realizzati abusivamente per l’ormeggio di unità da diporto.


L’operazione, durante la quale è stato impiegato il battello pneumatico GCB78 assegnato all’Ufficio marittimo di Marina di Campo, ha interessato un tratto di mare di circa 4.000 metri quadrati dove sono stati rinvenuti circa 30 ormeggi realizzati con materiali di fortuna tra i quali: blocchi in calcestruzzo; pali di ferro; ancore di varie dimensioni fissate sugli scogli; catenarie, cavi in acciaio e cime; boe, gavitelli e segnali galleggianti.

Tra i materiali rinvenuti, per un totale complessivo di circa una tonnellata, erano presenti conglomerati abbandonati sul fondale marino non più utilizzati per l’ormeggio di unità navali. Le opere abusivamente realizzate sono state rimosse dai subacquei della Guardia Costiera per il successivo conferimento presso ditte autorizzate allo smaltimento.

Nello specchio acqueo sottoposto a controllo, secondo quanto disciplinato da un’Ordinanza della Capitaneria di Porto di Portoferraio, è consentito il solo ormeggio “all’ancora”, tuttavia numerosi proprietari di unità navali, sprovvisti di qualsivoglia titolo autorizzativo, avevano preferito realizzare improvvisati sistemi di ancoraggio fisso, allo scopo di assicurarsi un posto d’ormeggio permanente impedendo la libera fruizione, compromettendo la sicurezza della balneazione e della navigazione dalla zona di mare antistante l’area portuale di Marina di Campo, oltre a determinare potenziali rischi per l’ambiente marino.

L’operazione di polizia marittima, svolta dai militari del Compartimento marittimo di Portoferraio, che ha consentito di liberare lo specchio acqueo da diverse unità da diporto ormeggiate senza titolo, è stata condotta nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro 2023”, è riconducibile alla più ampia attività di vigilanza sulla corretta fruizione del pubblico demanio marittimo e degli specchi acquei antistanti.