Politica

Aeroporto, "o si amplia o è destinato a chiudere"

Il consigliere regionale della Lega Marco Landi: "Tematica di rilevanza comprensoriale affrontata in modo divisivo ed esasperante"

Marco Landi e Susanna Ceccardi all'aeroporto di La Pila

"Il referendum sull’aeroporto in programma domenica prossima è un momento di democrazia, e in quanto tale merita rispetto e considerazione. Proprio per la sua rilevanza sarebbe stato forse opportuno concedere maggior tempo e maggiori occasioni di confronto. Così non è stato, ma confido che, nonostante gli ostacoli e i messaggi mistificatori della realtà dei fatti, i campesi si rechino numerosissimi alle urne per esprimere un voto informato e consapevole. Informato circa le caratteristiche del progetto: manca, va detto la valutazione d’impatto ambientale, ma dagli elementi a disposizione sappiamo che la nuova pista non varierà i vincoli di sicurezza e ospiterà aerei più moderni che staccheranno dalla pista prima di quanto non facciano adesso, diminuendo l’inquinamento". 

Lo scrive Marco Landi, consigliere regionale della Lega.

"Oltre all’ambiente, le ripercussioni sulla cittadinanza: a partire dalla imprescindibile salvaguardia dei beni dei campesi che insistono nell’area. Problematiche ben note da anni, ma che nessuno ad oggi ha affrontato. - prosegue Landi - Consapevole circa le conseguenze e le opportunità. Le conseguenze per Campo e l’intera Isola di una bocciatura dell’allungamento della pista sono evidenti: l’aeroporto così com’è è destinato alla chiusura. E ciò significa impatto negativo sulla continuità territoriale e sul turismo. Al contrario, una nuova pista favorirà i collegamenti per i residenti, che potranno con maggior facilità raggiungere il continente, ad esempio, per fare una visita medica o frequentare un corso universitario. Uno sviluppo sociale, ma anche economico, in quanto si incentiverà un turismo di qualità, con effetti positivi per l’indotto di Campo e di tutta l’Elba". 

"Purtroppo un tema così rilevante per il futuro della nostra Isola è stato affrontato in modo divisivo ed esasperante. Il contrario di quel che sarebbe dovuto accadere: non favorire due tifoserie, ma aprire un confronto sereno e produttivo nell’interesse esclusivo di noi cittadini e del nostro territorio", conclude Landi.