Un parcheggio deserto e non illuminato, un posto poco conosciuto anche ai campesi ma evidentemente noto alla banda che lunedì sera, intorno alle 18, ha preparato e portato a termine il violento agguato ai danni di un bulgaro 30enne residente a Marina di Campo.
Siamo andati a vedere con i nostri occhi i luoghi macchiati dalla violenza e sono emersi nuovi particolari che arricchiscono la vicenda: dalle telecamere che hanno ripreso l'arrivo e la fuga della banda composta da tre residenti elbani e due mercenari kosovari ingaggiati per l'occasione, all'isolamento del teatro della violenza che ha una sola via d'entrata e d'uscita.