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Ecco come brucia il fosforo bianco

E' stato fatto brillare il residuo bellico trovato al largo dell'Elba, il video mostra come brucia una minuscola porzione del pericoloso materiale

Sott'acqua, il ritrovamento di ordigni bellici inesplosi è purtroppo relativamente comune: fortunatamente, quasi sempre si tratta di classiche bombe d'aereo facilmente riconoscibili, e altrettanto fortunatamente, gli artificieri sono in grado di intervenire in sicurezza per rimuoverli e renderli inoffensivi.

Ma che un banale "sasso" possa nascondere insidie potenzialmente devastanti non è certamente a conoscenza di tutti. Nemmeno a persone esperte dell'ambiente subacqueo.

La bomba al fosforo bianco trovata nei giorni scorsi al largo delle sponde elbane è stata fatta brillare ieri pomeriggio da una squadra di artificieri provenienti dalla base di Mantova. Il pericoloso materiale era stato tenuto sotto stretta sorveglianza nei locali dell'acquario dell'Elba.

E proprio lo staff dell'acquario commenta: "L'aspetto è quello di una pietra chiara, con apparenti incrostazioni, come da foto. Niente di diverso da naturalissime rocce ricoperte da alghe o altri organismi marini. Immersa nell'acqua è assolutamente innocua: ma, pochi secondi dopo l'esposizione all'aria, la pietra inizia a fumare. 

Quella che può anche essere una normale reazione dovuta a particolari batteri o a sostanze chimiche naturali, è in realtà solo la prima avvisaglia di un gravissimo pericolo: l'inizio di una potenzialmente devastante autocombustione. Nel video, un microscopico frammento è stato appositamente lasciato asciugare all'aria per accertarsi di quale materia si trattasse.

Fiamme e fumo, difficilissime da estinguere, fortemente tossiche e terribilmente pericolose. Non per niente si tratta di una sostanza ad uso esclusivamente bellico, peraltro vietata in molti Paesi. Memorizzate quindi forma e aspetto: se mai vi capitasse di trovarne una: segnatevi la posizione, non toccatela e avvertite le autorità competenti".