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Calo turismo: perse 23mila presenze in 10 anni

Secondo i dati ufficiali della Regione, dal 2005 al 2015 sono sfumati 22mila arrivi e oltre 23mila pernottamenti, cresce il resto della provincia

L’Isola d’Elba è meta ambita del turismo internazionale: in base ai dati del 2015, i 489 esercizi ricettivi dell’Isola hanno ospitato un totale di 426 mila arrivi e circa 2,793 milioni di pernottamenti

La durata media dei soggiorni è stata di 6,6 notti. Rispetto al totale provinciale, l’Isola ha intercettato il 33,9% di tutte le presenze registrate nel corso dell’anno.

I risultati dell’ultimo decennio indicano, però, un calo sia degli arrivi turistici (-4,9%) sia delle presenze (-0,8%): in termini assoluti sono stati persi circa 22mila arrivi e oltre 23mila pernottamenti. 

ll calo è in contrasto con l’andamento positivo del resto del territorio provinciale, dove arrivi e presenze sono cresciute di oltre 30 punti percentuali. Dopo il picco negativo rilevato nel 2012, tuttavia la domanda turistica elbana è tornata a crescere facendo registrare una significativa ripresa.

L’analisi dei flussi per provenienza mostra chiaramente come negli ultimi anni la domanda internazionale abbia assunto un ruolo sempre più importante per il turismo dell’Isola (il peso del mercato è passato dal 29,3% del 2005 al 37,6% del 2015).

Grazie agli ottimi risultati registrati negli ultimi 5 anni, il saldo delle presenze straniere è stato assolutamente positivo (+27,3%), con circa 225mila pernottamenti in più. Di contro, la domanda interna è diminuita (-12,5%), con una perdita di quasi 250mila presenze.

Nel 2015 i principali mercati esteri del turismo elbano sono stati Germania e Svizzera: quasi i due terzi delle presenze straniere hanno avuto origine da questi Paesi. Seguono per importanza olandesi, austriaci e francesi e altri mercati sempre riconducibili all’ambito europeo.

Con le sole eccezioni di Regno Unito e Danimarca, tutti i mercati hanno rafforzato la loro presenza nell’ultimo decennio. Significativi i trend di olandesi, francesi e polacchi, ma in termini assoluti il contributo maggiore è arrivato dal tedeschi e svizzeri (rispettivamente +54mila e +66mila presenze).

Il calo dei flussi nel periodo 2005-2015 ha riguardato esclusivamente il comparto alberghiero (-7,7%), che ha chiuso con un saldo negativo di 122mila pernottamenti, al contrario è cresciuta la domanda delle strutture extralberghiere (+8,0%), con quasi 100 mila pernottamenti in più rilevati nel corso del decennio.

Il calo della domanda registrato dal 2005 al 2015 è stato accompagnato dalla riduzione della capacità ricettiva presente sull’Isola (-2,9% di posti letto).

La sintesi dei due andamenti ha determinato una leggera crescita del livello di occupazione media per posto letto delle strutture, che da 77,1 è salito a 78,7 presenze/pl. Negativa l’occupazione negli esercizi alberghieri (da 99,8 a 95,6 presenze/pl), mentre è cresciuta quella delle strutture extralberghiere (da 59,6 a 65,9 presenze/pl).