Cronaca

Botte, minacce e fuoco, l'estorsione è servita

Arrestati nel grossetano un commercialista di origini elbane e un imprenditore. La vittima è il titolare di un'azienda. Minacce anche alla famiglia

Una panoramica di Follonica

Sono accusati di estorsione aggravata con l'utilizzo del metodo mafioso e poi di furto, lesioni personali e danneggiamento a seguito di un incendio un commercialista di Follonica (ma di origini elbane) di 57 anni e un imprenditore di Scarlino di 47, originario di Catania.

I due sono stati arrestati dai carabinieri in collaborazione con la Guardia di Finanza al termine di una lunga inchiesta, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia fiorentina e iniziata nel 2014.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due, insieme ad altri individui, hanno per molto tempo messo in atto minacce, intimidazioni, soprusi e atti di violenza nei confronti di un altro imprenditore al quale il catanese aveva affittato alcuni capannoni.

L'obiettivo era rientrare in possesso degli immobili e tagliare fuori la vittima dalle imprese che aveva avviato, costringendolao a lasciare la Maremma.

Nell'inchiesta è coinvolto anche un cancelliere del tribunale di Grosseto, accusato di corruzione per aver fornito notizie riservate al commercialista.