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Bilancio e commissariamento, facciamo chiarezza

In questi giorni ha tenuto banco la diatriba sul bilancio consuntivo 2014 di Portoferraio. Tra rischio commissariamento e proroghe...

Accuse, risposte e controrisposte. Sul bilancio consuntivo 2014 del comune di Portoferraio si è scatenata la polemica politica.

Tutto è partito dall'accusa della capogruppo Cosetta Pellegrini a seguito dello slittamento dell'approvazione del bilancio nell'ultimo consiglio comunale (qui le dichiarazioni complete). Nella mattinata di oggi la risposta dell'assessore Laura Berti e la controrisposta di Pellegrini. 

Poichè nel primo intervento veniva evocato lo spettro del commissariamento per la più grande amministrazione elbana mentre nella risposta si parlava di un termine, quello per l'approvazione del bilancio, spostato al 20 Maggio, siamo andati a vedere come stanno le cose.

Ad oggi il termine stabilito per legge (il famoso Tuel, testo unico per gli enti locali) entro cui approvare il bilancio consuntivo 2014 è il 30 Aprile. Ha ragione dunque Cosetta Pellegrini nel dire che il Comune è fuori regola. Meno lo è nel dire che il Comune sta per essere commissariato poichè, per chi non ottempera al termine del 30 Aprile, è prevista la possibilità di presentare il documento entro 20 giorni ma in quel caso viene "aiutato" dalla Regione. 

L’articolo 227, comma 2-bis, del TUEL, recita che “si applica la procedura prevista dal comma 2 dell’articolo 141″, cioè entro un termine non superiore a 20 giorni, quindi entro il 20 maggio, deve essere prevista la discussione in consiglio di un consuntivo predisposto d’ufficio da un commissario nominato dall’organo regionale di controllo. 

Se nemmeno il termine del 20 maggio viene rispettato, in quel caso allora scatta allora il commissariamento.

A parziale giustificazione dell'amministrazione Ferrari il termine del 30 Aprile stava un po' stretto a tanti comuni italiani, tanto che Daniele Manca, sindaco di Imola e coordinatore dei Presidenti delle Anci regionali, ha fatto sapere pochi giorni fa che “Dai territori, dalle Città, dalle Anci regionali, arrivano segnali inequivocabili di difficoltà a rispettare le scadenze previste, a causa dell’accumularsi di adempimenti che, nel perdurare delle incertezze sulla esatta dimensione delle risorse disponibili, complicano l’attività degli uffici comunali. Il ritardo con il quale sta venendo alla luce il decreto Enti locali accentua molte delle difficoltà segnalate dagli enti”.

Una lettera in merito è stata anche inviata al Ministro dell'Interno Angelino Alfano chiedendo che la scadenza venisse accorpata con quella della predisposizione dei bilanci preventivi 2015 (cioè il 31 Maggio) ma tuttavia il Ministro ha risposto picche.

Ad ingolfare gli uffici comunali sono infatti alcune recenti innovazioni legislative che impongono: l’aggiornamento delle informazioni relative ai fabbisogni standard, tuttora in corso in molti Comuni, l’obbligo di fatturazione elettronica, che comporta rilevanti interventi organizzativi e tecnologici e gli obblighi connessi al nuovo regime dello split payment per i pagamenti alla Pubblica Amministrazione.