Cronaca

Arresti domiciliari a casa del fratello, ma finisce alle Sughere

ISOLA D'ELBA - Aveva chiesto e ottenuto dalla Procura di Napoli gli arresti domiciliari all’Isola d’Elba presso l’abitazione del fratello, ma adesso si trova recluso nel carcere delle Sughere di Livorno. Il fatto ha quasi dell’incredibile. Un uomo di 32 anni campano, nel giugno scorso aveva riportato una condanna a 4 anni ed 8 mesi di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti, delitto commesso nel dicembre del 2012 a Napoli, ma era riuscito ad ottenere la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari, dichiarando al Giudice di volersi trasferire a Rio Marina per scontare la misura cautelare pena presso la residenza del fratello, garanzia di buona frequentazione e condotta. Il Tribunale di Napoli, dopo aver accordato la richiesta aveva comunicato ai carabinieri di Rio Marina le prescrizioni cui avrebbe dovuto sottostare l’uomo. Da subito, però, ai militari elbani non è risultato aderente al vero quanto dichiarato dall’arrestato alla magistratura. Infatti l’abitazione indicata non era da tempo più abitata dal familiare del 32enne, mentre invece vi abitava una donna, per di più con frequentazioni controindicate. A un più approfondito accertamento, poi, è risultato che l’ignaro fratello non solo si era trasferito definitivamente a Napoli da tempo, ma che addirittura non aveva più con sé neanche le chiavi della casa in questione. Ecco, dunque, che l’Autorità Giudiziaria ha emesso subito un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare e in un battibaleno per il pregiudicato si sono spalancate nuovamente le porte di una cella: quelle del carcere livornese, ove l’uomo è stato tradotto, dopo le formalità di rito, dagli stessi carabinieri di Rio Marina.