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Associazione salva un gatto, il Comune la diffida

L'associazione Animal Project ha salvato un gatto e hai poi scritto al Comune per chiedere le spese mediche ma ha ricevuto una risposta inattesa

Foto di repertorio

L'associazione Animal Project il 22 Febbraio scorso è intervenuta per salvare un gatto in difficoltà che si aggirava nel retro delle scuole di Porto Azzurro. Il gatto è stato portato dal veterinario ed è stato trovato in pessime condizioni e bisognoso di terapia antibiotica con l'ipotesi di ulteriori esami.

L'associazione ha in seguito scritto al Comune di Porto Azzurro, come spiegano gli stessi volontari, comunicando formalmente via pec quanto già anticipato per le vie brevi e chiedendo il pagamento delle spese veterinarie e dei farmaci, in virtù degli obblighi stabiliti dalla normativa regionale sulla tutela degli animali di affezione (art. 34 Legge regionale toscana n.59/2009). 

"Ebbene, il Sindaco e la Responsabile Area Vigilanza, - si legge in una nota di Animal Project - richiamando l’articolo 34 della Legge Regionale Toscana 59/2009, ci notificano quanto segue:

- la comunicazione telefonica agli uffici della Polizia Municipale è stata effettuata solo dopo che l'Associazione aveva già prelevato il gatto dal territorio del Comune;

- la nostra Associazione, per poter prelevare un gatto dal territorio del Comune doveva ricevere specifica richiesta da parte del Sindaco;

- la nostra Associazione non può autonomamente procedere al prelievo e alla cura del gatto per poi richiedere al Comune il rimborso dei costi sostenuti (che nel caso specifico non verranno rimborsati).

Il Comune chiude la comunicazione come segue: 'si invita/diffida codesta Associazione dall'assumere iniziative unilaterali al di fuori di qualsiasi preventivo atto autorizzatorio di questo Ente'".

L'associazione dichiara che in seguito si atterrà scrupolosamente a quanto richiesto dal Comune ma ha anche sottolineato che "la legge che vincola così rigorosamente la nostra Associazione, obbliga anche l’Amministrazione comunale ad adottare certi comportamenti".

L'associazione ha anche sottolineato i doveri dei Comuni stabiliti dall'articolo 34 LRT 59/2009 fra cui c'è anche quello di mappare le colonie feline presenti sul territorio e di individuare, nelle aree pubbliche o aperte al pubblico, i punti idonei per lo svolgimento delle attività necessarie alla tutela delle colonie, oltre che provvedere al controllo della crescita della popolazione felina.

"Ebbene, da anni la nostra Associazione lotta perché le Amministrazioni comunali elbane attuino la normativa sulla tutela degli animali d’affezione, - aggiunge Animal Project - perché si adoperino per garantire un servizio pubblico di sterilizzazione adeguato ed efficace, perché venga finalmente costruito il canile comprensoriale, avendo ottenuto finora un nulla di fatto su tutta la linea".

Animal Project si è detta preoccupata per l'atteggiamento del Comune di Porto Azzurro che potrebbe creare un precedente ma ha anche dichiarato che proseguirà la sua attività.