Cronaca

Alghe e detriti sulle spiagge, è polemica

Ma da un problema nasce anche un'interessante proposta

Poseidonia in spiaggia

Spiagge che raccolgono detriti, spiagge che raccolgono rifiuti di ogni genere - plastica, vecchie reti, rottami, ferraglie - che arrivano dal mare, insieme ad alghe, poseidonia, e quant'altro, ma ora, in piena stagione estiva, gli arenili e tutta la zona costiera si riempiono di turisti e pulizia e decoro diventano un dictat.

Nel comune di Rio nell'Elba i cittadini, gli operai insieme alla amministrazione, sono all'opera ogni fine settimana per togliere i rifiuti dalle spiagge, mentre a Porto Azzurro tutti al lavoro nei giorni scorsi per ripulire la spiaggia di Terranera.

A Marina di Campo intanto è polemica proprio per la presenza sul chilometro e mezzo di spiaggia campese di alghe e detriti vari. 

Qualcuno sottolinea che si tratta delle conseguenze delle ultime sciroccate, che, come noto, toccano questo litorale, per altri il problema starebbe in una cattiva gestione del servizio di pulizia. Ma al di là delle polemiche e delle opinioni sul punto, c'è anche chi suggerisce di guardare oltre e prendere spunto dal progetto GE.RI.N condotto dall'Enea e giunto nella fase conclusiva della sperimentazione, e questo almeno per risolvere il problema poseidonia

La Poseidonia che si accumula sulle spiagge in inverno, con questo progetto pilota, viene raccolta per realizzare delle vere e proprie stuoie biodegradabili con l'obiettivo di favorire il turismo sostenibile e la valorizzazione delle coste italiane. 

Lo scopo sarebbe quello di far sì che l'eccesso di quantità di detriti naturali che durante i mesi invernali si riversano sulle spiagge possano essere riutilizzati 

Con il progetto GE.RI.N, dunque, le più comunemente (ma erroneamente) definite "alghe" vengono raccolte e utilizzate per realizzare stuoie biodegradabili al 100%

Vere e proprie strutture dette "materasso", costituite da sacche in fibra naturale (cocco, juta, canapa, etc.) da riempire con i resti di Poseidonia trovata sulle spiagge utilizzando mano d'opera locale. 

Un'idea interessantissima che su facebook, proprio in occasione della polemica innescata in questi giorni, è stata resa nota da un frequentatore del social network e che sorprende perchè sembra in grado di rispondere a più esigenze, tutte ugualmente importantissime: consentire la periodica pulizia delle spiagge, promuovere il turismo ecosostenibile, offrire lavoro al territorio. 

Perchè non pensare ad adottarla anche all'Elba?