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Attualità lunedì 09 marzo 2015 ore 12:02

Sanità elbana, i sindaci puntano su Pisa

In anteprima il progetto sanitario dei sindaci elbani: collaborazione con l'Università di Pisa, l'Elba come laboratorio di ricerca e ospedale di base



PORTOFERRAIO — Il modello di sanità insulare che, nelle intenzioni della conferenza dei sindaci elbani, ha preso il posto della rete ospedaliera con Piombino e Cecina, punta lo sguardo qualche chilometro a nord. L'idea è quella di avviare una stretta collaborazione con l'ateneo pisano e spostare sull'isola l'attività di ricerca.

E' questo il punto fondamentale, e la grande innovazione, che i sindaci elbani proporranno all'assessore regionale alla sanità Luigi Marroni quando verrà in visita sull'isola e che, con il suo aiuto, cercheranno di far inserire come emendamento nella riforma sanitaria regionale che si sta discutendo a Firenze.

Un vero ribaltamento di direzione e un disegno contraddistinto da una grande ambizione, dato che il polo pisano è uno dei principali in tutta Italia.

Il "modello Elba" così definito verrà discusso domani nella commissione sanità della conferenza dei sindaci e poi votato (e presumibilmente approvato) giovedì dalla conferenza plenaria. I due passaggi sono necessari per integrare le richieste e le osservazioni dell'azienda ospedaliera (con cui il dialogo è però avviato da tempo) e le esigenze delle isole minori, ma l'impianto di base dovrebbe rimanere sostanzialmente immutato.

Il progetto sanitario si muove in due direzioni: acquisire subito i servizi necessari per portare l'ospedale elbano a "ospedale di base" e avviare la collaborazione con l'università di Pisa per la ricerca.

Ad esempio di parla di  far diventare la medicina d'urgenza parte integrante del corso di specializzazione del percorso universitario portando i medici a specializzarsi all'Elba e allo stesso tempo si punta a portare i posti letto dagli attuali 69 a 124.

Per quanto riguarda i servizi richiesti, che cioè si vogliono portare sull'isola, si punta, tra gli altri, ad una traumatologia e chirurgia d'urgenza e cardiologia, neonatologia con servizio Sten (trasporto di emergenza neonatale), anestesia e rianimazione con guardia attiva h24 con letti di sub intensiva, un reparto di buon livello di traumatologia-ortopedia e chirurgia generale.

Per il personale si chiede che almeno i 2/3 sia stanziale e chi rinuncia a venire all'Elba finisca in fondo alla graduatoria. Nel piano sono presenti anche agevolazioni per gli elbani che hanno i propri familiari ricoverati fuori, grazie a convenzioni da stipulare con le compagnie di navigazione e con l'associazione albergatori. 

Passando al progetto di centro di ricerca universitaria, l'idea è che potrebbe disegnare un modello di sanità insulare non ancora sperimentato in Italia ma che potrebbe funzionare, sull'esempio dell'isola di Malmo in Svezia e quella di Gozo a Malta.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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