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Attualità venerdì 29 aprile 2016 ore 11:12

La Corte dei Conti sul parcheggio Aldo Moro

La procura regionale della Corte dei Conti ha messo nel mirino il mutuo concesso per la realizzazione del parcheggio Aldo Moro



RIO NELL'ELBA — Poco si sapeva circa l'oggetto della nuova infornata di atti di messa in mora arrivata a alcuni rappresentati della passata amministrazione di Rio nell'Elba ma ora si scopre che sotto la lente d'ingrandimento della Procura regionale della Corte dei Conti non sono finiti solo i casi di Nisporto e Bagnaia ma anche il parcheggio Aldo Moro.

I nuovi particolari emergono dal testo della lettera di messa in mora pubblicata da Gloria Squarci, ex consigliere di minoranza nella passata legislatura e oggi dipendente comunale, sulle pagine di un blog che tratta delle vicende riesi.

Dal testo del documento si evince che al centro della nuova indagine del giudice contabile c'è il finanziamento, prima concesso e poi revocato, per la realizzazione del parcheggio. Opera per la quale il Comune avrebbe a suo tempo acceso un mutuo e sulla cui fattibilità emergono seri dubbi.

Andando con ordine, "Con il Fondo Sviluppo delle Isole Minori - si legge nel documento - nel 2008 viene finanziato dal Ministero dell'Interno il progetto per la realizzazione del parcheggio Aldo Moro per un importo di 323.616 euro a fronte di un costo totale dell'opera di 388.000 euro.

Da una verifica svolta - scrive ancora il sindaco De Santi - la somma pari a 226.531 euro viene parzialmente erogata nell'esercizio finanziario 2011 e messa a bilancio come entrate senza vincolo di spesa. Ma da una delibera di giunta del dicembre 2008, avente a oggetto l'approvazione del progetto definitivo del parcheggio Aldo Moro, viene dato atto che l'opera sarà finanziata con un mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti per l'importo totale di 388.000 euro non facendo menzione del contributo assegnato dal fondo Sviluppo Isole Minori".

Mutuo che, come riporta il documento, viene acceso definitivamente nel dicembre del 2009 ma che viene rimodulato nel 2012: "Con delibera di Consiglio del 28/05/2012 - si legge - veniva approvata la rimodulazione dei mutui contratti dall'Ente e non utilizzati" e nella stessa delibera "Si dava atto che l'intervento è stato oggetto dell'erogazione di un finanziamento Dupim senza provvedere alla riduzione dell'importo originario del debito per la somma equivalente al contributo assegnato e in parte già erogato".

Nel luglio del 2012 però: "L'Ente acquisiva agli atti la nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quale si trasmetteva il decreto di revoca del finanziamento per richiesta delle somme erogate. Dal decreto di revoca - continua la lettera - risulta che il progetto finanziato sia fattibile solo per la parte che va a ricadere all'esterno dell'area Pime (pericolosità idraulica molto elevata, ndr), che risulta essere inferiore al 50% dell'area prevista nel progetto".

Questa la situazione ricostruita dall'amministrazione riese che, con le lettere di messa in mora, intende anche avvalersi della possibilità di avere un risarcimento dei danni che l'accensione del mutuo potrebbe aver causato alle casse comunali, considerando anche il fatto che l'opera non è stata poi ancora realizzata. Le lettere vanno anche a interrompere il decorso della prescrizione ai fini civili e di responsabilità contabile.

Sul lato politico è ipotizzabile che, essendo arrivata questa lettera a un consigliere di minoranza, la stessa sia stata recapitata alla maggioranza e alla giunta riese che ha guidato il paese dal 2009 al 2014.

Significativo anche il commento che la stessa Squarci accompagna alla pubblicazione della lettera: "Ricevo anche io un atto di messa in mora dovuto ad una ipotetica erronea deliberazione di Consiglio che aveva ricevuto anche il mio voto favorevole poiché supportata dalla regolarità tecnica, amministrativa, ancorché legale del Segretario Comunale.

Tutta questa storia dovrà far riflettere in modo deciso e definitivo sugli atti di questa Amministrazione, che pur con difficoltà umana, ma con senso del dovere, sta producendo e che sono relativi a presunti errori di Amministrazioni precedenti. Non credo si possa ipotizzare che il Sindaco De Santi e la Giunta tutta abbiano avuto la volontà di danneggiarmi.

Spero questa volta di aver chiarito una volta per tutte anche a chi fa finta di non capire e cerca di farne speculazione politica. Essendo un documento a me pervenuto, senza nessun obbligo di non divulgazione, ritengo di avere la facoltà di produrlo nella forma originale qui di seguito".

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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