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Cronaca venerdì 26 febbraio 2016 ore 15:25

Comune mette in mora l'ex responsabile dei conti

L'amministrazione riese recepisce una direttiva della Corte dei Conti sulla vicenda Bagnaia e agisce contro l'ex responsabile finanziaria del comune



RIO NELL'ELBA — L'intricata vicenda finanziaria del Comune di Rio Elba si arricchisce di un nuovo capitolo. Con un delibera di giunta di pochi giorni fa, infatti, l'amministrazione comunale guidata dal sindaco De Santi ha deciso di ricorrere alla messa in mora dell'ex responsabile dell’area economico-finanziaria del comune Marcella Merlini.

La Merlini, che ha ricoperto l'incarico fino al 31 dicembre 2014, è tuttora alle dipendenze del dell'amministrazione e risulta quindi destinataria del provvedimento. La vicenda è quella dei lavori per la messa in sicurezza del bacino di Bagnaia, uno dei due maggiori casi, insieme a Nisporto, alla base delle difficoltà economiche del comune elbano.

"L'amministrazione - si legge nella delibera di giunta - prende atto della nota trasmessa dalla Corte dei Conti ad oggetto "Contributi erogati dal Ministero dell’Ambiente per la messa in sicurezza del Bacino di Bagnaia” dello scorso 4 febbraio con la quale si richiede di procedere con urgenza alle messe in mora dei presunti responsabili", per questo viene dato mandato al sindaco "di porre in essere tutti i necessari atti volti al fine di provvedere cautelativamente per tutelare gli interessi dell'amministrazione".

La giunta si riserva poi di integrare il provvedimento con ulteriori atti che risulteranno al termine dell'istruttoria in corso e, soprattutto, da mandato al sindaco di rivolgersi all'avvocato Francesco Bertini dello Studio legale Chiti di Firenze "per lo studio della stessa onde esperire nelle forme di legge eventuale azione civile".

L'interessamento della Corte dei Conti sulle opere di Bagnaia e Nisporto era noto da tempo, era stato lo scorso 18 dicembre lo stesso sindaco De Santi a rendere pubbliche le indagini della magistratura contabile durante un affollato consiglio comunale aperto arrivando a chiedere l'intervento degli ispettori del Ministero di economia e finanza.

Le due opere sono accomunate dalla lettera del 2013 con cui l'Avcp, autorità di valutazione contratti pubblici oggi confluita nell'Anac, autorità anti corruzione, muoveva pesanti e critiche in merito all'assegnazione (in somma urgenza e per affidamento diretto) e alla progettazione dei lavori

De Santi dichiarò in quell'occasione: "Abbiamo condotto su Bagnaia un'approfondita indagine che è ancora in corso dato che è difficile trovare alcuni documenti. La stessa lettera dell'Avcp era nascosta in un faldone, ma già ora gli esiti sono sconfortanti, sconvolgenti e molto gravi".

"Nel 2005 arriva dal ministero dell'ambiente un contributo per la regimentazione idraulica del fosso di Bagnaia e per realizzare la passerella - spiega De Santi - contributo che è stato interamente preso dal Comune ma solo la passerella è stata fatta e pure male e una nota del nostro revisore contabile evidenzia un ammanco di 600mila euro che ora il Comune dovrà coprire".

Riguardo la messa in sicurezza del bacino: "Quell'opera non è mai stata realizzata e ora sappiamo perchè - denunciò il primo cittadino - il progetto è sbagliato, parte dell'opera include terreni privati e in quegli anni un condominio va a occupare un'area demaniale. Nel 2012 la giunta modifica il progetto che avalla l'occupazione illegittima".

La lettera dell'Avcp e il difetto di progettazione hanno, secondo il sindaco, dato adito al ministero di richiedere indietro il finanziamento di circa un milione di euro concesso a suo tempo: "Sono riuscito a convincerli che l'opera l'avremmo fatta anche perchè un esborso del genere ci avrebbe messo in ginocchio". Nel frattempo l'opera è finita nel mirino della procura della Corte dei Conti che ora chiede provvedimenti urgenti nei confronti dei presunti responsabili.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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