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Attualità venerdì 18 dicembre 2015 ore 20:54

Oltre 4 milioni di debito, ispettori dal ministero

Il sindaco ha svelato tutte le criticità del Comune e chiama gli ispettori del ministero per trovare una soluzione. Debiti da oltre 4 milioni di euro



RIO ELBA — Il primo passo per guarire è conoscere la malattia. Sta tutto qua il senso del consiglio comunale aperto che si è tenuto nella sala del teatro Garibaldi di Rio Elba. Solo che questa volta potrebbe non bastare.

Il Comune di Rio Elba ha debiti per oltre 4 milioni di euro e la cura, "fatta di lacrime e sangue" usando le parole dello stesso sindaco De Santi, potrebbe essere insufficiente per rientrare e potrebbe comunque arrivare la decisione ultima di dichiarare il dissesto economico. che vuol dire commissariamento. Una cura che, peraltro, va ancora trovata e sottoposta alla sezione di controllo della Corte dei Conti che, dopo Porto Azzurro, si troverà a decidere del destino di un altro comune elbano.

E' stata un'esposizione lunga e a tratti molto sofferta quella di Claudio De Santi che spesso si è rivolto più ai cittadini presenti che ai colleghi consiglieri. Si avvertiva la necessità di far capire come stanno le cose e far comprendere il lavoro che finora è stato fatto. Emblematica in questo senso la frase: "I nostri uffici sono mesi che lavorano solo per i tribunali".

Già, perchè oltre alla situazione dei debiti, sulla testa dei riesi pendono numerosi spade di Damocle, i casi Nisporto e Bagnaia su tutti, ma non solo. La verità è che molte sono le cose che possono andare storte "e ne basta una - ammette amaro il sindaco - per mandare a gambe all'aria il Comune".

La parte conclusiva dell'incontro è stata lasciata all'illustrazione del consulente del Centro studi enti locali Luca Eller Vainicher chiamato appunto per scoprire la causa delle sofferenze economiche del Comune in occasione della redazione del bilancio previsionale 2015 e che ha poi dovuto allargare la propria ricerca ai 15 anni precedenti.

La diagnosi è lucida e spietata: "Il comune ha vissuto per anni al di sopra delle proprie capacità - ha spiegato, sintetizzando la voluminosa indagine condotta - producendo un debito ingiustificato che ora, in un momento in cui le entrate sono diminuite, non si riesce più a coprire. Circa un terzo delle entrate del Comune è incerta e non si sa se ciò che resta basterà a coprire le spese che quindi vanno tagliate".

Dando qualche numero: si parla di 4,4 milioni di euro di debito che, fra mancate entrate e aumento della spesa, produce una perdita annua di oltre 500mila euro. Per un Comune che incassava mediamente 2,5 milioni di euro vuol dire una riduzione della disponibilità di un quinto: il 20% di quanto incassato va a sostenere il debito.

"Quello che stupisce - ha continuato Elller - è la sistematicità del comportamento. Nel periodo 1999 - 2014 le entrate correnti sono andate a coprire spese correnti ingiustificate quando invece potevano essere destinate a strade, scuole, parcheggi, insomma opere pubbliche. Opere che ora difficilmente possono essere realizzate".

Altro punto dolente è la mancata previsione di un fondo per le passività eventuali: "In sostanza quando si hanno cause pendenti - ha spiegato Eller - si prevede una certa somma nell'eventualità di perdere la causa. Questo non è stato fatto e ci sono cause contro il Comune con richieste milionarie". "Se anche una sola di quelle richieste - gli fa eco De Santi - venisse accolta da un giudice saremmo costretti a consegnare le chiavi del Comune".

Claudio De Santi ha quindi tracciato la strada: "Davanti a noi abbiamo due strade, una brutta e una peggiore. Possiamo studiare un piano di rientro decennale del debito che comporterà comunque sacrifici per i cittadini e proporlo alla Corte dei Conti sperando che lo giudichi fattibile oppure dichiarare il dissesto economico che vuol dire commissariamento per i prossimi cinque anni".

"Nel frattempo - ha annunciato il primo cittadino - ho avviato la procedura per far arrivare gli ispettori del ministero dell'economia e della finanza perchè controllino tutti i conti del Comune e ci aiutino a trovare una via d'uscita".

Saranno decisivi i prossimi cinque mesi. Tracciando una linea al 31 dicembre e verificando lo stato delle casse gli uffici comunali cominceranno a delineare un piano di rientro del debito, un'operazione che normalmente richiede qualche mese, in modo da presentare il progetto intorno a aprile-maggio e poi attendere una risposta sperando nel male minore.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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