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Attualità martedì 05 maggio 2015 ore 15:23

Restaurata la Vittoria campese

​È finito il restauro della statua di bronzo della Vittoria alata, che sormonta il Monumento ai Caduti di tutte le guerre nella piazza della Vittoria



CAMPO NELL'ELBA — Nell’anno in cui ricorre il centenario della Prima guerra mondiale – una carneficina immane che insanguinò tutta l’Europa, gettando nel lutto milioni di famiglie – l’Amministrazione comunale presieduta da Lorenzo Lambardi ha così deciso di onorare il ricordo dei caduti campesi. 

L’occasione immediata di riportare alle originarie condizioni la statua raffigurante simbolicamente la vittoria si è pertanto intrecciata con l’obiettivo di ricomporre la memoria di quei tragici avvenimenti.

Per raggiungere anche questo obiettivo, si è così pensato di utilizzare l’occasione del cantiere aperto intorno al monumento dalla restauratrice Monica Chiessi di Portoferraio per svolgere una parallela attività didattica con le ultime classi della Scuola Media “G. Giusti” di Marina di Campo, chiamate con i loro insegnanti ad assistere al lavoro, a coglierne gli aspetti artistici, simbolici e tecnici e a soddisfare curiosità di vario genere. 

Né si è tralasciato – con il contributo della storica e archivista Gloria Peria – di rimarcare l’importanza non solo simbolica dell’opera, visto che sulla sua ala sinistra la Vittoria mostra i due fori (di entrata e uscita) di un proiettile sparato nella drammatica giornata del 17 giugno 1944, durante lo sbarco delle truppe alleate e gli scontri con gli occupanti tedeschi. Fori che ovviamente si è deciso di conservare ben visibili e di non occultare nel corso del restauro, visto il loro carattere di autentici documenti storici da consegnare alle generazioni successive.

Alla fine dell’intervento il direttore del restauro Amedeo Mercurio (storico dell’arte della Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio di Pisa-Livorno), si è detto soddisfatto dei risultati, positivi soprattutto perché si è riusciti a ripristinare l’originaria patina “bronzea” della statua, persa nel tempo, oltre che a creare un adeguato e più duraturo rivestimento di sostanze in grado di proteggere dall’azione delle correnti salmastre provenienti dal vicinissimo mare.


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