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Attualità mercoledì 06 giugno 2018 ore 16:00

Un nuovo modo per recuperare alunni "difficili"

Sospesi a scuola, invece di tornare a casa sono andati ad aiutare una cooperativa che assiste anziani. E il TG3 gli ha dedicato un servizio



PORTOFERRAIO — Il TGR della Toscana qualche giorno fa ha dedicato un bel servizio, “Sospesi ma contenti”, all’esperienza di una ventina di studenti “ribelli” dell'ITCG Cerboni di Portoferraio, che hanno trascorso il loro periodo di sospensione non tra le mura di casa o di scuola, ma presso un centro per anziani assistito dalla cooperativa sociale Altamarea. Qui, al loro arrivo, sono stati accolti dalla dott.ssa Silvia Dini, la quale, dopo un colloquio, ha indirizzato ciascuno verso l’attività di recupero più adatta. Al termine del periodo, è avvenuta la “restituzione”: infatti, il ragazzo sanzionato, con l’aiuto della dottoressa, ha tenuto una relazione alla sua classe sul percorso seguito e sulle riflessioni che ne sono scaturite. In tal modo, l’allievo problematico è diventato protagonista di un evento positivo e propositivo, non solamente per sé, ma per tutta la classe.L’iniziativa insomma si è rivelata alquanto educativa, perché, venendo a contatto con la fragilità della vecchiaia e con il disagio mentale o fisico – realtà ispiratrici comunque di sentimenti di empatia e talora di identificazione con i nonni di famiglia – gli adolescenti hanno potuto meditare sulla leggerezza, la superficialità e l’inadeguatezza del loro personale comportamento con i compagni e gli insegnanti, e su come sia infinitamente più gratificante, per l’armonia con se stessi e con gli ambienti sociali di riferimento, praticare i valori della solidarietà, della condivisione, dell’ascolto, dell’aiuto e dell’offerta di un po’ del proprio tempo “giovane” a chi spesso non sa più come utilizzare quello che gli rimane da vivere. Dunque, un esperimento che, come ha sottolineato la Dirigente Scolastica  M. Grazia Battaglini, si è rivelato arricchente sul piano umano e per la maturazione degli studenti.Alla fine del secondo anno del progetto antibullismo, pare tracciata quindi una nuova via per reinserire con successo gli allievi “meno facili” all’interno del gruppo classe in cui si erano distinti per negatività: metterli a confronto con le problematiche vere, sollecitare la loro sensibilità nascosta e avere fiducia in un progresso comportamentale che non tarderà a irrobustirsi.


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