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Attualità lunedì 15 maggio 2017 ore 09:32

Progetto di centro di accoglienza per i poveri

La Fondazione San Giuseppe, la Caritas locale e il Circolo Sandro Pertini chiedono di aprire un centro di accoglienza temporanea



PORTOFERRAIO — Un centro di accoglienza temporaneo, intitolato a don Mario Marcolini, rivolto alle persone in difficoltà abitativa o esistenziale.

E' la richiesta avanzata al presidente della conferenza dei sindaci Anna Bulgaresi da tre associazioni elbane: la Fondazione San Giuseppe, la Caritas locale e il Circolo Sandro Pertini con una lettera inviata anche al vice prefetto Daveti affinchè si possa realizzare un incontro istituzionale.

"Da oltre un anno stiamo analizzando il problema del disagio esistenziale e della povertà presenti sulla nostra isola - scrivono le tre associazioni - questioni riportate spesso dai media locali, che hanno bisogno di risposte concrete e solidali. 

Il principio di solidarietà e di parità sociale è garantito del resto dall'art. 3 della Costituzione. Nella riunione conclusiva tra i tre enti le associazioni sono giunte a valutare la necessità della creazione di un centro di accoglienza temporaneo, intitolato a don Mario Marcolini, rivolto alle persone in difficoltà abitativa o esistenziale.

Un progetto impegnativo, che trova riscontro nei dati forniti dal Servizio Assistenza Sociale dell'Asl, dai quali emerge un quadro di crescenti situazioni di povertà nei vari comuni isolani, e quindi quanto stiamo proponendo certamente potrebbe essere una risposta efficace e tangibile ad un disagio riconosciuto da parte di tutto il territorio.

Per questo chiediamo un incontro con la Conferenza dei Sindaci, in tempi brevi, per mettere ulteriormente a fuoco la tematica, promuovendo in seguito altre iniziative, a cui chiediamo di far partecipare anche rappresentanti del Servizio di assistenza sociale dell'Asl.Con la certezza che il nostro invito sarà raccolto, inviamo i migliori saluti".

Secondo il piano operativo allegato alla lettera le tre associazioni formerebbero un comitato costituito da rappresentati delle stesse e il centro per l'accoglienza temporaneo verrebbe dotato di dormitorio e laboratorio culturale.

Le persone accolte dovranno poi trovare, appena possibile e secondo un piano ad hoc, una sistemazione stabile, secondo le regole esistenti e previste dai vari comuni isolani.

A tale scopo verrebbe creata un'equipe operativa più ristretta, composta specialisti in grado di affrontare tali problematiche, coordinata dagli assessori comunali del settore, dalla Caritas e dai sindacati unitari o altri che abbiano competenze manageriali e attivando ulteriori studi sul fenomeno.


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