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Attualità venerdì 19 agosto 2016 ore 16:00

​"L’Elba non ha bisogno di nuovo cemento"

Legambiente sulla mozione del vicesindaco di Portoferraio: "Per allungare la stagione bisogna investire su ambiente e cultura"



PORTOFERRAIO — "La voglia di cementificare e privatizzare le coste è dura a morire, se ne fa portavoce ora il Vicesindaco di Portoferraio Roberto Marini con un paragrafo significativo, inserito nel testo di una mozione che presenterà al prossimo consiglio comunale che riguarda il vincolo del decreto Galasso (l’edificabilità condizionata nei 300 metri dalla linea della battigia)".

"Spiace ancora una volta deludere il vicesindaco di Portoferraio, ma il nostro augurio è che la Regione Toscana non si pieghi – come in parte purtroppo sta già facendo - alle lamentazioni di molti amministratori della costa e dell’Arcipelago, ridottisi a fare da amplificatori dei desiderata espressi da portatori di interessi privatistici e speculativi.

L’obiettivo, dichiarato dallo stesso vicesindaco, di allungare la stagione turistica ai mesi primaverili e autunnali è realmente perseguibile solo attraverso un percorso esattamente opposto a quello apparentemente prospettato con l’allentamento dei vincoli di costruzione.

Se l’Elba si propone finalmente di intercettare un turismo diverso da quello tipicamente estivo, se vuole poco a poco emanciparsi dalla dipendenza ancora troppo elevata dal turismo balneare, i suoi amministratori devono cominciare ad occuparsi seriamente di trasporto pubblico locale e green, dei costi dei trasporti marittimi, di una raccolta, smaltimento, riciclo e recupero dei rifiuti che sia degna di un Paese europeo, del decoro, pulizia e valorizzazione dei centri storici, della qualità dell’offerta culturale, museale e archeologica, della manutenzione dell’eccezionale rete sentieristica esistente e praticamente abbandonata – quando non chiusa da privati – fuori dal Parco Nazionale, del recupero del patrimonio immobiliare degradato e/o abbandonato.

Per cortesia signor vicesindaco lasci perdere le polemichette strumentali verso i pronunciamenti professorali o le anime belle, l’isola di tutto ha bisogno meno che di altro cemento e non ne hanno bisogno nemmeno la Toscana e l’Italia, affollate di seconde, terze e quarte case e di un patrimonio immobiliare vuoto e in gran parte abusivo, mentre permane la crisi abitativa.

L’Elba, la Toscana e l’Italia hanno bisogno di qualità, cura del territorio, rigenerazione urbana, hanno bisogno realmente di una svolta, di un nuovo paradigma. E nel cemento e nelle privatizzazioni non c’è niente di moderno: sono il passato che non funziona più, che si è mangiato l’ambiente, la bellezza e il benessere di questo Paese.

Fortunatamente la pensa così anche il ministro dell’ambiente, che ci pare appartenga allo stesso partito del vicesindaco Marini".


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