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Politica martedì 07 febbraio 2017 ore 18:40

La giunta risponde a Lagambiente su Val di Denari

L'amministrazione comunale risponde alla lettera di Legambiente e chiama in causa la precedente giunta per il protrarsi dei lavori



PORTOFERRAIO — "Non senza stupore si deve prendere atto che Legambiente si fa parte diligente per sollevare alcune problematiche afferenti la zona di Val di Denari. Assume posizioni avendo ascoltato alcuni. Non ha ritenuto di doversi direttamente informare presso gli uffici comunali o la giunta per potersi esprimete magari con maggiore compiutezza".

Comincia così la risposta che la giunta comunale di Portoferraio pubblica verso le osservazioni diffuse in mattinata da Legambiente Arcipelago Toscano circa la situazione di Val di Denari.

"Ci sono atti pubblici che esplicitano che l’intervento realizzando è una pista di cantiere che ritornerà a fine lavori verde pubblico e una pista ciclabile, con obbligo, per i soggetti attuatori, di ripristinare anche le alberature raddoppiando quelle che non si è potuto fare a meno di abbattere". 

L’amministrazione comunale specifica poi che "E' in corso di redazione una variante al PEEP per ridefinirne caratteri e confini in conseguenza della scomparsa delle cooperative di abitazione al fine di garantire il complessivo mantenimento del disegno di assetto insediativo originale.

Le aree di rischio idraulico sono mappate nel piano di assetto del suolo, in origine PAI, riportate anche negli strumenti urbanistici comunali e quanto è stato realizzato come pista di cantiere non interferisce con il fosso di Val di Denari, che casomai sconta altre storiche trasformazioni e qualche incauto esercizio edificatorio privato di tempo addietro a monte come a valle". 

"Occorre infine ricordare - continua la squadra di governo - che il PEEP in fase di attuazione è una scelta dalla precedente amministrazione, che poi ha trascinato oltre modo la sua attuazione scontando certamente delle difficoltà anche per la crisi economica intervenuta nel 2011.

L'attuale giunta sta solo cercando di portare a termine l'operazione tenuto conto che nel tempo si sono formati diritti soggettivi di privati espropriandi (recedere sarebbe oltremodo costoso), mentre le cooperative di abitazione sono progressivamente andate dissolvendosi. 

Quando si amministra una comunità non si può fare a meno di tenere conto di questi fattori a meno che qualcuno pensi che è tanto meglio se è tanto peggio. In questo caso tuttavia l'origine delle responsabilità sembra oggettivamente inequivocabile".


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