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Politica sabato 01 ottobre 2016 ore 17:34

J'accuse di Fratini ai sindaci obbedienti

L'ex sindaco interviene sulla questione migranti e bacchetta i primi cittadini sulla linea dell'esclusione anche dei minori rifugiati



PORTOFERRAIO — "Ci tiene molto il sindaco Barbetti a dire che l’Elba è un’isola sicura. E’ vero, in estate non è certo un paradiso terrestre ma, tutto sommato, anche nel pieno della stagione turistica, chi sceglie l’Elba per le proprie vacanze può passare giornate serene e dormire sonni tranquilli. 

Ma per assicurare sempre più serenità e tranquillità ai nostri ospiti, secondo il primo cittadino capoliverese, è anche bene fare in modo che all’Elba non ci sia neppure l’ombra di un migrante. E’ abbastanza prevedibile che, per il prossimo anno, la gestione associata per il turismo, da lui presieduta, decida di impostare una campagna promozionale con lo slogan: Elba isola sicura, libera da migranti. 

Il sindaco Galli di Rio marina la pensa diversamente. Pensa che la comunità elbana abbia nel suo dna la propensione all’ospitalità. Che sia stata concordata o meno con le suore di Rio marina la possibilità di accogliere alcuni minori, è un aspetto che non mi interessa approfondire.

Quello che, invece, mi piace sottolineare è che Galli, avendo comunque rappresentato al Prefetto la disponibilità della sua amministrazione per la realizzazione di un progetto di accoglienza di minori abbandonati, abbia deciso di rompere le righe, di abbattere la cortina di ferro eretta dal Barbetti e dagli altri sindaci. 

Secondo il sindaco capoliverese l’apertura di Galli è pericolosa, può portare a conseguenze disastrose. Ne è così sicuro che arriva addirittura a minacciare di fare le barricate se il Governo pretendesse dalle amministrazioni elbane impegni concreti. Insomma il Barbetti, memore che il suo Comune respinse Napoleone, pensa di poter ripetere, se ce ne fosse bisogno, uguale impresa alzando barricate, in gestione associata con gli altri sindaci, rispettosamente obbedienti, contro un nemico che questa volta non viene da Portoferraio, dalla Villa dei Mulini, ma da lontano, da molto lontano, affamato e disperato. 

Da noi sono miseramente fallite tutte le gestioni associate dei servizi comunali. Quella però che deve occuparsi delle misure da prendere per fermare l’invasione dei migranti, di qualunque età, sembra destinata ad avere successo, a durare nel tempo. Gode infatti della partecipazione convinta di tutti i sindaci, ad eccezione del primo cittadino di Rio marina. 

Anche quei minori abbandonati che Galli è disposto ad ospitare per il Barbetti rappresentano un nemico. Sono bambini fuggiti dal loro paese per la miseria, la fame, la guerra, che nel loro lungo, tremendo viaggio verso l’Italia hanno patito mille sofferenze. Sono riusciti a non incontrare la morte, come purtroppo è successo e sta succedendo a tanti altri loro coetanei.

Sono bambini che non hanno più nulla, non hanno genitori, familiari, amici con cui giocare. Sarebbe davvero deleterio per il turismo elbano se tutte le amministrazioni comunali scegliessero di compiere, con un progetto mirato, uno sforzo generoso di carità cristiana, di umana solidarietà, per far sparire dai loro occhi la disperazione e la paura, per farli smettere di piangere e aiutarli a ritrovare il sorriso, per ridare loro la speranza di una nuova vita? No. 

Tutto questo per il Barbetti non s’ha da fare né domani né mai. La presenza anche di minori sarebbe una apertura che potrebbe portarne altre. Si guasterebbe allora l’immagine dell’isola felice. Se proprio dobbiamo prenderli i migranti, qualunque età abbiano, dobbiamo portarli a Pianosa e impegnarli in lavori utili. 

Insomma dobbiamo tenerli lontano dagli occhi della gente che viene a villeggiare. Anche a Pianosa, naturalmente, quando sbarcano i turisti, dovrebbero stare nascosti nella caserma Bombardi ed uscire per lavorare solo quando non c’è nessuno. 

Non è con la segregazione, l’apertheid, i campi di concentramento, che si può sperare di costruire un mondo migliore, caro Ruggero. Ma se sono quelle le politiche che si vuole portare avanti, poi non ci battiamo il petto, non ci disperiamo se chi oggi non è accolto ed aiutato, ma discriminato, segregato, offeso nella sua dignità di creatura umana poi un giorno reagisce con la violenza, diventa un terrorista. 

Ci siamo spesso trovati dalla stessa parte (sulla opportunità di istituire il Parco nazionale, sulla questione del Comune unico), ma questa volta, Ruggero, siamo molto lontani. Mi hai proprio deluso. Come mi hanno deluso tutti gli altri sindaci, soprattutto quelli che conosco bene da anni e che, muti, ti seguono".


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