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Sport mercoledì 28 febbraio 2018 ore 10:27

Isabella Rossi, atleta simbolo della "voga" elbana

La neo primatista mondiale a squadre si racconta rivelando tutta la passione per lo sport del canottaggio, che l'Elba fa fatica a mantenere vivo



PORTOFERRAIO — "Spero che la mia impresa serva a riavvicinare ragazzi elbani allo sport del canottaggio, che è una delle tradizioni più importanti dell'isola e che purtroppo negli ultimi anni non trova più quel sostegno di cui avrebbe bisogno". A parlare è Isabella Rossi, neo primatista mondiale a squadre di Indoor Rowing.  

"Ho quasi 27  anni - ci racconta Isabella -  e, pur con qualche pausa nel mezzo, pratico il canottaggio a sedile fisso oramai da quasi 10 anni. I risultati più importanti che ho ottenuti in questa disciplina sono  1 oro e 3 argenti  ai campionati italiani, 1 oro alla coppa Europa nel canottaggio a sedile fisso, oltre a 2 argenti agli italiani e un 7° posto ai mondiali nel coastal rowing. Mi sarebbe piaciuto praticare,oltre al canottaggio a sedile fisso, quello a sedile scorrevole, ma il luogo in cui vivo,purtroppo,mi ha molto penalizzato in questo. All'Elba non esistono strutture attrezzate dove si può praticare il canottaggio 'a tutto tondo'. L'unica esperienza che ho avuto in passato sullo scorrevole è stata sul coastal rowing; un'imbarcazione con caratteristiche ancora lontane dal vero canottaggio, che ti consente di remare in mare e resistere alle onde. Probabilmente,essendo abituata a remare in mezzo al mare e con il fatto che all'Elba la pratica indoor non è così diffusa, fino a qualche mese fa non ho avuto una grande simpatia per il remoergometro. Il remoergometro, o vogatore, è uno strumento meccanico da palestra che riproduce il gesto atletico che un canottiere compie in barca. La disciplina che prevede l'utilizzo di questa macchina si chiama appunto  indoor rowing. Non ho molta esperienza nel settore, mi sono avvicinata lo scorso anno quando,grazie al mio amico Mauro Martelli, ho partecipato e vinto con tempo record i campionati italiani di indoor rowing a squadre misti sulla distanza dei 2000 m insieme a lui e a due ragazzi, Laura Ghioldi e Andrea Carbone. Tutti compagni di squadra di domenica scorsa. A proposti di questo, vorrei raccontare  com'è che sono riuscita a partecipare al tentativo del record. All'incirca l'estate scorsa fui contattata dal capitano di quella che poi è stata la squadra Italia indoor rowing Mauro Martelli. Grande persona, grande atleta (ad oggi detiene più di 13 record mondiali, 22 italiani e 1 titolo europeo) e grande amico. Mi ha spiegato che,oltre a trattarsi di una manifestazione sportiva che avrebbe coinvolto atleti fortissimi, avrebbe avuto lo scopo benefico di fare sensibilizzazione contro il cancro. A quel punto mi sono sentita di non poter rifiutare, visto che lo stesso Mauro nel 2012 ebbe un male dal quale fortunatamente è riuscito a guarire. Inoltre avrei perso la grande occasione di far parte di una squadra fortissima. Non nego che i mesi di allenamento siano stati tutt'altro che facili, dovendomi allenare da sola quasi tutti i giorni. Ho avuto qualche difficoltà, sempre superata grazie alle parole di conforto del capitano,Mauro, e a quelle di Antonello Cantera, un compagno di squadra che purtroppo il giorno del record non ha potuto partecipare per un infortunio dell'ultimo momento. Il tentativo avrebbe dovuto avere luogo in pieno centro a Firenze, sotto il loggiato della galleria degli Uffizi, ma a causa delle condizioni meteo sfavorevoli lo abbiamo fatto all'interno della struttura della società Canottieri Firenze. I pronostici sulla grande prova, valutati sulla base dei due incontri che avevo fatto con il resto della squadra durante i mesi di preparazione, erano buoni ma non ci saremmo mai aspettati di abbattere il tempo francese di ben 10 minuti. Pensavamo che se ce l'avessimo fatta ci saremmo riusciti di qualche secondo. Siamo andati davvero forte! È stata una grande sorpresa! Avere avuto l'opportunità di di appartenere ad una squadra formata da grandi atleti e il fatto di avere svolto il tentativo all'interno di una società del genere mi hanno onorato. Ringrazio i miei compagni di squadra per avermi fatto vivere una giornata fantastica e indimenticabile. Ringrazio fortemente chi si è preso cura di noi quando è stato organizzato l'evento e chi ci ha sostenuto il giorno della prova, sia da vicino che da lontano. Se ce l'abbiamo fatta è stato anche merito loro.. Il ringraziamento più sentito lo devo al capitano della squadra, Mauro Martelli, che ha creduto in me sempre, anche quando ho avuto delle difficoltà (più psicologiche che fisiche). Per me, come per lui credo, è stato molto emozionante perché nel 2012 il tentativo dei 100 km in coppia avrebbero dovuto tentarlo lui e mia sorella Alessandra Rossi. La prova,purtroppo, fu annullata perché Mauro scoprì di avere un brutto male, che poi fortunatamente ha sconfitto. Ci tenevo a dire ad entrambi che - conclude Isabella -  visto che  domenica a Firenze ci sono stata io al posto suo  a tentare questo record, sono contenta di non averli delusi. Ce l'abbiamo fatta!"


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