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Politica giovedì 14 aprile 2016 ore 18:40

Fusione dei Comuni, le ragioni del No

Diamo spazio a una lettera di Dante Leonardi che si fa portavoce di chi è contrario all'accorpamento dei comuni sotto i 5mila abitanti



PORTOFERRAIO — "Incuranti del verdetto popolari, rieccoli, a proporre di nuovo l’accorpamento dei comuni elbani. Io credo che il NO scaturito dalle urne e democraticamente espresso sia: sicuro, certo, ovvio, chiaro, lampante, evidente, palese, riassumendo, No all’accorpamento dei comuni. Tra le espressioni di questi soloni, ho letto dichiarazioni del tipo “hanno votato solamente il 43%”. Ha votato chi ha deciso di andare a votare e niente più, sono percentuali che purtroppo, corrispondono ai numeri nazionali, perché la gente si è stufata della politica e di questi politicanti.

La volta scorsa lo scontro di idee non fu facile, il promotori del SI, con grosse disponibilità economiche e con le carote messe a disposizione dalla Regione dettero vita ad una battaglia, che li vide sconfitti dal volere di questa comunità, che crede in primo luogo ai propri valori e al loro modo di vita. Oggi si sono mossi parlamentari e consiglieri filogovernativi venendo a dirci di aver a cuore quest’isola, in realtà è l’esatto contrario, basta vedere lo smantellamento della Sanità, il resto dei Servizi e quello che è peggio i provvedimenti con i quali hanno minano il futuro dei nostri giovani.

La sceneggiata della Tassa di sbarco (uso il termine tassa anche se dovrebbe essere balzello) ha dimostrato non solo la decadenza dell’intera nostra classe politica, incapace anche a spartirsi il bottino, ma anche dell’incapacità di costruire quell’associazione di servizi a che potrebbe dare serie risposte ai recenti provvedimenti legislativi.

Prima delle passerelle nei convegni, perché non andate a sentire l’opinione di quei cittadini che vivono nei comuni recentemente fusi e in Italia sono diversi? Le argomentazioni sono innumerevoli, lasciando da parte i campanilismi, a causa dell’opera d’arte che hanno chiamato “Spending review” risparmiano da una parte scaricando i costi ad altri, ad esempio la viabilità che sarà a totale carico della nuova entità comune. 

Il trasporto pubblico locale, la scuola primaria, i presidi per l’ordine pubblico, ma quello che è più inquietante la scomparsa di rappresentanza delle comunità più piccole, ad amministrare saranno chiamati solamente chi verrà eletto dai nuclei più numerosi, dando vita, a un’isola di periferie.

Si pensa che l’obiettivo possa essere migliorativo per la nostra comunità? Cominciamo con seri confronti tra cittadini, esaminiamo tutte le sfaccettature di quello che si vuol fare e perché. Troviamo le migliori soluzioni per tutti i cittadini di quest’isola e da li, tirare fuori un progetto di progresso di vita per il futuro e di pari dignità per tutti. 

Una cosa è certa, non ci faremo calare niente dall’alto, abbiamo già dato con il Parco, forse adesso è meglio dire basta".


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