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Cronaca sabato 02 maggio 2020 ore 17:00

Colpo al traffico di droga, i dettagli

Il cane antidroga delle Unità cinofile dei carabinieri di Firenze

Dopo lunghe indagini si sono svolte operazioni congiunte fra i carabinieri elbani e livornesi in collaborazione con i colleghi di Sicilia e Campania



PORTOFERRAIO — Sei mesi di indagini tecniche nell’ambito di un’attività investigativa protrattasi per circa un anno e mezzo, a cavallo tra l’autunno 2017 e l’estate del 2019, otto provvedimenti cautelari per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, più di mezzo chilo di cocaina sequestrata oltre a svariate dosi di marijuana. 

È questo il bilancio dell'operazione "Delfino algerino" con cui i carabinieri di Portoferraio, coordinati dal PM Massimo Mannucci della Procura della Repubblica di Livorno, sono riusciti a smantellare una fitta rete di spaccio che riforniva di droga l’isola d’Elba.

Tra gli indagati anche un avvocato di 46 anni finito ai domiciliari, mentre il suo collaboratore albanese 43enne è stato portato in carcere a Livorno.

Altri sei indagati sono agli arresti domiciliari: si tratta di due fratelli di 42 e 32 anni, di un 27enne rintracciato a Terrasini, nel palermitano, di un 36enne, di un 33enne e di un altro 46enne, quest'ultimo individuato e tratto in arresto a Castel Volturno, in provincia di Caserta.

Tutte le misure sono state eseguite questa mattina dai carabinieri di Portoferraio e Livorno, coadiuvati dai colleghi del Nucleo cinofili di Firenze e dai militari delle Stazioni carabinieri di Terrasini e Pinetamare – Castel Volturno.

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Portoferraio attraverso pedinamenti e servizi di osservazione e anche mediante l’uso di strumentazioni tecniche, hanno consentito di documentare oltre 200 episodi di spaccio al dettaglio di cocaina da parte degli indagati nei confronti di numerosi cittadini elbani, per un volume d’affari di decine di migliaia di Euro.

Come ricostruito dalle intercettazioni, i pusher prendevano appuntamento con i loro clienti utilizzando un linguaggio criptico con cui la droga diventava “caffè”, “birra”, “istanze”, “atti”, mentre il luogo dello spaccio diventava “l’ufficio”. Tutto per non essere scoperti da eventuali ascoltatori sul reale contenuto della conversazione.

Lo spaccio interessava acquirenti di diversi Comuni elbani e avveniva soprattutto nel centro di Portoferraio, dove i pusher prendevano appuntamento con i loro clienti, ai quali chiedevano incontri anche in luoghi insospettabili, come negozi e supermercati.

Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno sequestrato oltre mezzo chilo di cocaina e segnalato alla Prefettura diversi acquirenti come consumatori di sostanze stupefacenti.

Durante l’esecuzione dei provvedimenti cautelari con l'aiuto di una unità del Nucleo carabinieri cinofili di Firenze, i militari hanno anche effettuato perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, rinvenendo sostanze stupefacenti ed euro 8.000,00 in contanti.


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