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Attualità mercoledì 10 gennaio 2018 ore 09:42

Un riconoscimento per l'attore Marco Manca

Il selfie di Marco Manca con i ragazzi della scuola

L’artista elbano riceve dall'Istituto Giusti il terzo Premio Tre Api e racconta gli inizi della sua carriera al giovane pubblico



MARINA DI CAMPO — Il terzo incontro del premio Tre Api si è concluso con un ospite elbano di grande spessore culturale, contraddistinto da una complessa e ben strutturata formazione artistica che spazia dalla recitazione alla musica: l’attore, cantante e doppiatore Marco Manca di Portoferraio. Con Cappellino, occhiali da sole e una tracolla, Marco ha fatto il suo ingresso in auditorium tra gli applausi e i sorrisi di ragazzi e professori, rientrando per l’occasione all’Elba da Roma, dove vive e prosegue la sua attività artistica; nell’incontro del ventuno dicembre scorso, Marco si è concesso al giovane pubblico con profonda simpatia e senza veli, raccontando parte della sua notevole carriera professionale che gli ha dato la possibilità – grazie a meriti, passione e duri sacrifici – di lavorare con celebrità statuarie del teatro, della canzone e del cinema italiano del calibro di Massimo Ranieri, Riccardo Cocciante e Michele Placido; ha impersonato il Griso nei Promessi Sposi di Michele Guardì, Frollo nel Notre Dame de Paris e doppiato il Gaston dell’ultimo musical della Disney, La Bella e la Bestia, nei testi e le canzoni, due attività non sempre associabili e scontate in una sola figura.

La sua lezione è iniziata in piedi sulla sedia dietro la cattedra, non propriamente in cattedra, ed è stata una mossa azzeccata, un presagio di ciò che sarebbe stato il seguito e il finale: un mega-selfie con tutti i presenti, dove i ragazzi sono arrivati fisicamente sulla cattedra avvolti da una esplosione di felicità (la foto si commenta da sola); è andato avanti così, fino alla fine dell’incontro, sempre con i piedi sulla sedia, tra racconti, scelte di vita, battute di spirito, incontri determinanti, sliding doors e soprattutto insegnamenti: la vita dell’attore prevede una dura formazione e tanto studio. Che sia ben chiaro, ci teniamo.

La curiosità personale più apprezzata – per la quale c’è stato l’appaluso e l’ovazione di alunni e docenti – è stata quella riguardante il provino di selezione di otto Gian Burrasca per il programma Domenica In della Rai condotto da Mara Venier e Stefano Masciarelli nel ’95; “Pur di partecipare –racconta Marco - falsificai la firma di mia madre, la vicepreside e professoressa di Lettere, Roberta Libotte (presente all’incontro)”. Fu infatti lui a inviare l’iscrizione all’insaputa dei genitori e, nonostante lo scetticismo, venne selezionato su oltre duemila ragazzi, partecipando così alla trasmissione televisiva e cantando davanti a milioni di italiani il brano “Sei la mamma” (di Lina Wertmüller e Nino Rota), interpretata da Rita Pavone nella colonna sonora dello sceneggiato musicale televisivo “Il Giornalino di Gian Burrasca “, prodotto dalla Rai Radio Televisione Italiana nel 1964.

“Non vi insegnerò come falsificare la firma della vicepreside Libotte”, ha ironizzato Marco alla fine del video, “ma da quel momento, tornando all’Elba, giustamente, i miei genitori avevano capito che bisognava darmi un po’ di spago, perché tutto sommato avevo dimostrato che ero stato responsabile, avevo studiato, mi ero preparato, ero stato bravo, ero riuscito ad arrivare su Rai Uno, mi dovevano dare retta, me l’ero guadagnata questa cosa”. E la famiglia è stata così fonte di ispirazione culturale e sostegno costante. A venticinque anni arriva la svolta, la parte che Marco attendeva da tempo, nel musical Robin Hood di Beppe Dati, regia di Christian Ginepro, “Mi vedono e mi dicono finalmente: ti prendiamo, fai il cattivo, il principe Giovanni. Andò così bene che facemmo duecentottanta repliche senza mai fermarci”.

Durante lo spazio dedicato alle domande e su richiesta dei ragazzi, Marco ha cantato poi “Ti amo” e “Mi distruggerai” del Notre Dame de Paris e “La canzone di Gaston” della Bella e la Bestia. Clima familiare, ironia e bellezza sono stati gli ingredienti della conferenza: “L’arte fa bene al cuore e noi siamo nel Paese più bello del mondo”, ha commentato l’artista elbano in una delle riflessioni più significative dell’incontro tenutosi all’Istituto Giusti di Marina di Campo, chiudendo così il primo ciclo del Premio Tre Api. Appuntamento a febbraio a Marciana Marina con il musicista Jacopo Taddei e il poeta, scrittore e ambasciatore Unesco Manrico Murzi a marzo. 


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