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Politica martedì 23 febbraio 2016 ore 10:11

Dubbi della minoranza sulla gestione del porto

I consiglieri di opposizione Paolo Di Pirro e Francesco Gentili espongono una serie di interrogativi sull'affidamento dei servizi portuali



MARCIANA MARINA — "Il giorno 11 aprile del 2013 veniva siglato il contratto di servizio tra il Comune di Marciana Marina ed il Cantiere Navale Golfo di Mola S.r.l. (del Gruppo Sales) per la gestione di tutti i servizi, in mare ed a terra, di una consistente parte dell’area portuale di Marciana Marina, con scadenza dell’affidamento al 31 dicembre 2015".

Si torna a parlare del porto di Marciana Marina e dei servizi connessi. Lo fanno i consiglieri di opposizione Paolo Di Pirro e Francesco Gentili in un'articolata nota con cui elencano una serie di preoccupazioni circa l'affidamento ai privati delle infrastrutture portuali di Marciana Marina.

"Tuttavia, pare proprio che l’amministrazione comunale di Marciana Marina si sia persa per strada questa scadenza, così trovandosela davanti all’improvviso, per così dire, e, nonostante la possibilità di una comoda programmazione di una gara, si è rifugiata in una proroga provvisoria e gratuita".

"Sorge il sospetto che la stessa amministrazione, non soddisfatta dei pasticci precedenti, stia elaborando qualche marchingegno dell’ultima ora, motivandolo con l’urgenza conseguente alla inattesa scadenza (ma nota da più di 2)".

"E’ utile ricordare che l’impegno economico del Cantiere Navale Cala di Mola, sempre sottoscritto nell’ambito del contratto di servizio, consisteva non solo nel pagamento annuale dell’importo di euro 60mila euro (cui doveva essere sommata l’obbligatoria IVA di legge, che, speriamo, sia stata onorata e formalizzata), ma anche nella realizzazione, nel periodo di concessione, di opere edili integrative, migliorative e manutentive, destinate a restare incondizionatamente “di esclusiva proprietà pubblica senza alcun indennizzo, compenso o rimborso di sorta” al termine della stessa concessione contrattuale: una vera e propria forma di pagamento, anche quest’ultima, una prestazione in luogo di adempimento, al posto o ad integrazione del pagamento in denaro, un ulteriore obbligo economico, per la sola durata dell’affidamento contrattuale corrente. 

Per di più, per tali opere, non era ipotizzato e formalizzato, nel contratto, alcun tetto massimo o limite di sorta, così escludendo, a nostro avviso, qualsiasi forma di eredità di riconoscenza o di prelazione a favore di beneficiari di eventuale proroga. In poche parole: chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, alla scadenza contrattuale, e si ricominci da zero.

In questo scenario, ed in corso di affidamento, la giunta marinese ha poi deciso, impropriamente a nostro parere, di farsi carico, al posto dell’obbligata Cala di Mola, della ristrutturazione dei bagni pubblici portuali, rinunciando, così, unilateralmente ed inspiegabilmente, ad una parte del canone complessivo (prestazioni in natura oltre a denaro). E’ una situazione che, inevitabilmente, fa sorgere molti dubbi e domande.

Innanzitutto, quale soggetto ha presidiato e servito, nel rispetto delle più volte richiamate esigenze di sicurezza nautica, i natanti all’ormeggio ed in transito nell’area portuale già oggetto di affidamento a Cala di Mola, dalla fine di dicembre fino alla data della proroga?

Ove fosse stata, ed eventualmente sia, la stessa Cala di Mola a svolgere tali servizi, a quale titolo sarebbero stati erogati questi ultimi e con la corresponsione di quale canone a favore del Comune di Marciana Marina? Oppure il Comune ha volontariamente rinunciato ad incassare canoni già dalla fine di dicembre?

Quale soggetto, in ogni caso, ha incassato i proventi degli stazionamenti in quel periodo di nessuno?

Nel caso di una ipotesi di eventuale proroga definitiva (sempre che qualcuno spieghi cosa voglia dire), quale canone sarebbe applicato all’affidatario, tenuto conto di quanto sopra esposto riguardo alla formula di pagamento complessivo?

Quali sarebbero le giustificazioni dell’eventuale ricorso ad una proroga in emergenza postuma, piuttosto che ad una regolare gara, ampiamente programmabile sussistendo tutti i tempi necessari (più di 2 anni)?

Infine, quella che, invece è la nostra prima preoccupazione: una occasione, l’attività imprenditoriale di gestione dei servizi del porto di Marciana Marina, che avrebbe potuto costituire, a pieno titolo, un momento fondamentale per lo sviluppo del paese e per l’occupazione e che, invece, gestita con modalità incomprensibili e dilettantesche dall’amministrazione marinese, rischia di diventare simbolo di precarietà lavorativa e di azzeramento di potenzialità importanti".


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