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Attualità martedì 07 luglio 2015 ore 12:33

La calda estate della spazzatura elbana

Da est a ovest, tutta l'Elba è alle prese con il problema della raccolta dei rifiuti. I turisti in aumento, e il grande caldo, accentuano la questione



MARCIANA — A voler fare della facile ironia si potrebbe dire che questa è una storia che puzza. Ma è pur vero che gran parte delle amministrazioni elbane, chi per un verso, chi per l'altro,sono alle prese con la questione rifiuti.

Perchè se da una parte abbiamo il circolo Pd di Rio Marina e Cavo che torna a sollecitare il sindacoGalli a rimuovere "i maleodoranti e antiestetici cassonetti della spazzatura da sotto la Loggia degli Spiazzi, nonché la realizzazione di due spazi, uno a Rio Marina e l’altro a Cavo, per consentire ai negozi e ai pubblici esercizi di smaltire, più volte durante la giornata, sia l’umido sia gli scatoloni di cartone e gli altri imballaggi", dall'altra abbiamo il caso di Marciana.

Anzi, di Marciana e Marciana Marina,l'un contro l'altra armate, per via dei rifiuti a cascata. La questione è nota: l'amministrazione Bulgaresi ha implementato un sistema di raccolta porta a porta "spinto", cioè levando i cassonetti dal territorio comunale. Idea coraggiosa e lodevole dopo il gran parlare che per anni si è fatto di Elba a rifiuti zero. Se non che il sistema ha oggettivamente qualche difficoltà di andare a regime e il fatto di averlo avviato a ridosso della stagione estiva non è stata la migliore delle idee.

Così i marcianesi, e i turisti, mettono in atto una sorta di migrazione dei rifiuti depositando sacchi e sacchetti a valle, cioè nel comune di Marciana Marina e di Campo nell'Elba. Cosa che ha mandato su tutte le furie il sindaco Ciumei che si è scagliato contro Stefano Ambrosini, il consulente scelto dal Comune di Marciana per avviare il sistema della raccolta porta a porta.

Per ovviare al problema, e certificare che la spazzatura marinese sia certificata Docg, Ciumei ha deciso di attivare un sistema di telecamere con tanto di visore notturno e guai ai trasgressori. Ciumei ha una buona fetta di ragione se si considera il costo della raccolta e dello smaltimento ma sarà interessante leggere i verbali delle eventuali e future contravvenzioni per lo scarico "oltre cortina" dei cartoni della pizza.

“Abbiamo deciso di correre ai ripari – spiega Ciumei – perchéi nostri cittadini non possono subire un aumento spropositato della tassa sui rifiuti a causa della testardaggine del sindaco di Marciana e del suo consulente, che non hanno voluto tenere conto delle osservazioni da noi fatte in via preliminare.

Già nel mese di aprile avevamo allertato il Comune di Marciana su quello che sarebbe potuto accadere attuando il porta a porta spinto. Un’esperienza – dice Ciumei - che noi sperimentammo nel 2009 con risultato poco confortanti. Le telecamere serviranno per contrastare l’abbandono indiscriminato di rifiuti, a volte anche pericolosi, prodotti altrove.

Dobbiamo fermare soprattutto l’abbandono dei rifiuti ingombranti come scarti di cantiere e attività commerciali. La situazione è insopportabile – conclude Ciumei - e non vogliamo sobbarcarci costi economici che non ci competono, oltre che ricevere gravi danni di immagine legati all’alterazione dei nostri ottimi risultati in tema di differenziata che si attestano intorno al 60% con tanto di certificazione regionale".

Ma ampliando lo sguardo oltre quella siepe si va a vedere che il problema economico assume ben altre proporzioni in altri comuni. Non è un mistero che Porto Azzurro abbia sofferto anni di cintola stretta proprio per un debito contratto con Esa e solo ora, dopo un lungo lavoro di lima e cesello da parte del sindaco Simoni, se ne vede la fine. Idem Portoferraio: qui parliamo di un debito nei confronti di Esa di un paio di milioni di euro.

Tutta la questione si potrebbe declinare ancora con uno sguardo oltre canale dove la querelle Ato Costa e Reti Ambiente va avanti senza arrivare a una soluzione.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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