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Attualità venerdì 30 novembre 2018 ore 10:57

"Serve regolamentare le immersioni a Giannutri"

Isola di Giannutri

Il responsabile Legambiente di Isola del Giglio, soddisfatto della risposta sui sentieri, chiede al Parco nazionale regole anche per gli ormeggi



ISOLA DEL GIGLIO — Emanuele Zendri, responsabile Legambiente per Giannutri, torna a scrivere al Parco nazionale dopo la risposta ricevuta in merito al progetto di valorizzazione dell'isola di Giannutri. Zendri questa volta chiede che sia regolamentata l'attività subacquea dell'isola.

"Siamo lieti di scoprire che gli interventi sui due sentieri di Giannutri in zona A e B del Parco Nazionale, non abbiano nulla a che vedere con il progetto di valorizzazione dell’Isola bensì con il piano antincendio. In effetti non si comprenderebbe come per valorizzare un Parco nazionale - scrive Zendri - si debba modificare un sentiero naturale. Riconoscendo questa finalità chiediamo allora al Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, che tali sentieri siano interdetti al passaggio di veicoli se non quelli adibiti all’anticendio, al soccorso o solo previa autorizzazione, ai veicoli per la manutenzione del Faro di Punta Capel Rosso. Non vorremmo che Giannutri diventi un’Isola per le macchine".

"Con la finalità di valorizzare le peculiarità naturalistiche terrestri e marine di Giannutri - aggiunge Zendri - chiediamo che il Parco si doti finalmente di un disciplinare per l’attività subacquea in zona 2, che impedisca le immersioni se non presso i campi boe che speriamo vengano posizionate quanto prima possibile. Il disciplinare dovrebbe definire un numero di subacquei prestabilito che sosti nell’area per un determinato tempo e con un numero definito di immersioni giornaliere e di imbarcazioni per ogni boa così come fatto per Pianosa. Dopo oltre venti anni dall’istituzione del Parco Nazionale non si capisce perché l’attività subacquea non sia ancora regolamentata e si accetti che le imbarcazioni che portano i sub, debbano ancorarsi in maniera selvaggia buttando l’ancora direttamente sul fondale roccioso (come da noi documentato e denunciato da almeno 15 anni)".

"Vorremmo poi, - prosegue Zendri - che ci fossero delle linee guida date dal Parco per i charter che portano i turisti sull’Isola che dettino regole sull’ormeggio, sulle informazioni da dare ai turisti, sulla loro permanenza e impediscano che le imbarcazioni sostino con i motori accesi.

"La valorizzazione dell’Isola di Giannutri - conclude -per noi poggia prima di tutto sulla sua tutela e protezione".


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