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Cronaca martedì 14 gennaio 2014 ore 15:11

In sanità arrivano le AFT

I dubbi di Francesco Semeraro, rappresentante del Comitato Elba Sanità, sulle nuove aggregazioni funzionali territoriali



PORTOFERRAIO — Novità in arrivo nel territorio regionale e anche all'Elba in materia sanitaria. Dal primo febbraio il via alla riorganizzazione della medicina di base nell’ASL che vedrà uniti medici di famiglia ed ex guardie mediche nella AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali). Sul punto è critico Francesco Semeraro che precisa "Stranamente i pediatri, che si occupano di una larga fascia della popolazione, non rientrano nelle AFT. Questo ennesimo progetto, voluto dalla Regione Toscana, va ad affiancarsi ad altri somiglianti che mai hanno visto la luce benché tanto esaltati: Casa della Salute, Ecco fatto, Bottega della salute, che per ora sono scatoloni vuoti rimasti sulla carta e nelle intenzioni di chi vuol distogliere l’attenzione dal vero problema che è la disgregazione di tutta la struttura pubblica del sistema sanitario elbano".

Prosegue Semeraro "Questi gruppi di medici, riuniti nelle AFT, garantiranno, nelle intenzioni della Regione, assistenza sanitaria coordinata dalle ore 8,00 alle 20,00 e in futuro dalle 8,00 alle 24,00, restando per ora nelle loro sedi abituali in attesa che venga realizzata una struttura attrezzata unica per tutti che li possa ospitare. Questi medici dovranno partecipare attivamente alla continuità assistenziale, quindi dovranno conoscere i pazienti della AFT e le loro patologie per curarli in caso di bisogno. Dei pediatri non si sa nulla, pensare che hanno un ruolo importante nella nostra società. Alle origini le AFT dovevano assicurare assistenza anche a malati acuti dimessi dagli ospedali ed i medici di famiglia della struttura dovevano prenderli in carico per continuare la “post degenza”, inoltre dovevano garantire anche il servizio per malati “lungodegenti” e assistenza e cura di quelle malattie chiamate croniche che non saranno più curate in ospedale.
Studiando questo nuovo servizio - scrive il rappresentante del Comitato Elba Sanità - che forse sarà sperimentato all’Elba, guarda caso, si evince che forse siamo di fronte ad un’altra struttura di cui se ne sentirà parlare tanto ma che non vedrà mai l’attuazione, però sarà oggetto di continui viaggi e convegni realizzati sulla nostra Isola mentre la sanità pubblica elbana deperisce nell’indifferenza generale".

 


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