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Attualità sabato 07 febbraio 2015 ore 16:19

I campeggi tengono nonostante il maltempo

Il rapporto annuale della Faita mostra come il turismo all'aria aperta non abbia subito flessioni nonostante il cattivo tempo della passata stagione



PORTOFERRAIO — La provincia di Livorno continua a essere di gran lunga la battistrada regionale nel mondo del turismo all’aria aperta. Campeggi e villaggi turistici hanno fatto registrare lo scorso anno circa quattro milioni di presenze, con una lieve flessione dello 0,9% rispetto al 2013 (-0,1% per quanto riguarda il fatturato) motivabile principalmente con l’eccezionale ondata di maltempo. 

E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Osservatorio Turismo Aria Aperta relativo al 2014, indagine realizzata per conto di Faita Toscana. Dati significativi per le strutture della provincia di Livorno e dell’Isola d’Elba che fanno registrare circa il 40% delle presenze di tutta la regione, attestate intorno dieci milioni. 

Le strutture sono 75 con 62.750 posti sulla terraferma e 29 con 13.021 posti letto all’Elba. In entrambe le realtà c’è una prevalenza di turisti italiani nei campeggi e villaggi turistici: i connazionali sono il 61,1% all’Elba (-1,7%, mentre gli stranieri sono cresciuti dello 0,4%), nel resto della provincia sono il 54,1% (-0,1%, saldo negativo più marcato per gli stranieri al -0,7%). 

“In un anno non facile – spiega Giampiero Poggiali, presidente di Faita Federcamping Toscana – gli operatori di questo settore hanno saputo proseguire nella loro opera di rinnovamento e miglioramento delle strutture, riuscendo a intercettare la domanda sia interna sia straniera e consolidare così il fatturato in attesa di una vera stagione di ripresa. I segnali sono incoraggianti”.

La tendenza stagionale in Toscana. La rilevazione dell’Osservatorio fa registrare per il 2014 una crescita del fatturato dell’1% e dei pernottamenti dello 0,5% rispetto al 2013. Un dato confortante che rappresenta più di una semplice tenuta, considerando la congiuntura e i fattori negativi. Tra i paesi stranieri di provenienza, Francia, Germania e Olanda continuano a rappresentare i principali bacini di attrazione, ma la sorpresa è rappresentata dalle nuove frontiere dell’est europeo (in particolare russi e polacchi) e persino da aree lontanissime come l’Australia.

Dall’indagine dell’Osservatorio emergono le principali richieste degli operatori all’amministrazione regionale: revisione della normativa toscana, con semplificazione delle procedure e riconsiderazione delle grandi agevolazioni concesse agli agricampeggi tali da configurarsi come concorrenza sleale, ridefinizione delle tasse locali, maggiore efficienza del trasporto pubblico a servizio dei turisti. 

“Resta aperta la questione degli agricampeggi – aggiunge il presidente Poggiali – che rischia di stravolgere la nostra economia. Alla Regione Toscana chiediamo semplicemente di garantire eguali leggi per strutture analoghe, eliminando quegli ingiusti vantaggi. E’ il nodo principale delle nostre richieste”.


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