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Politica venerdì 22 aprile 2016 ore 09:31

Balneari: conduzione diretta e tutela territorio

In commissione Sviluppo economico sì a maggioranza alla proposta di legge regionale sulle concessioni demaniali marittime



FIRENZE — "Dare garanzie di prospettiva al settore turistico balneare, collegare l’esercizio dell’impresa al territorio e affiancare la conduzione di natura privatistica, seppure con titolarità pubblica, alla realizzazione di interventi di interesse generale". 

Con queste parole il presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi ha spiegato l’obiettivo delle modifiche alla proposta di legge "Disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime", approvate ieri in commissione a maggioranza, con il sì di Pd e Forza Italia, il voto contrario di M5S e l’astensione di Lega Nord. 

Un atto che, ha spiegato ancora Anselmi, "ottempera alla proporzionalità tra il principio della concorrenza e il diritto delle imprese di ammortizzare gli investimenti" e dà risposte ai titolari degli stabilimenti balneari che, in seguito alla direttiva europea Bolkestein, potrebbero veder messe all’asta le proprie concessioni demaniali.

La Bolkestein, disattesa dall’Italia - che prima nel 2009 e poi nel 2012 ha disposto la proroga automatica delle concessioni fino al 31 dicembre 2020 - prevede infatti la possibilità, anche ad operatori stranieri, di partecipare ai bandi pubblici per l’assegnazione delle concessioni demaniali.

Tra i cardini della proposta di legge regionale, ha ricordato Anselmi, si prevede che per "il rilascio del titolo concessorio ci sia l’impegno da parte del concessionario alla conduzione diretta, fatta salva la possibilità di affidare a terzi la gestione delle attività secondarie ed in casi di grave e motivata necessità del concessionario". Inoltre, nell’atto si evidenzia che nella "valutazione delle domande concorrenti si dia preferenza ai progetti che puntano alla valorizzazione paesaggistica e alla riqualificazione ambientale". Si prevede, inoltre, "in caso di assegnazione della concessione ad un soggetto diverso dal precedente titolare, un diritto di indennizzo, come avviamento di impresa, pari al 90 per cento del valore dell’azienda".

Il consigliere regionale Roberto Salvini (Lega Nord) ha sottolineato la necessità da un lato di "fare attenzione al rilascio delle licenze, al controllo e al tipo di costruzioni che si realizzano in queste aree" e dall’altro di "favorire gli investimenti e tutelare chi li fa".

"Per noi è fondamentale – ha detto la vicepresidente della commissione Irene Galletti (M5S) - che il demanio marittimo rimanga statale. Inoltre, concordiamo con la direttiva Bolkestein che prevede che queste concessioni siano messe a gara; sulla costa si rileva un 56 per cento di disoccupazione giovanile e questo settore negli anni, spesso non è stato capace di un vero rinnovo".

Il consigliere regionale Marco Stella (Fi), sottolineando la condivisione all’impianto generale della legge, ha chiesto il perché della "gestione diretta da parte dei titolari delle concessioni: Così non siamo a rischio contenziosi? E perché si può dare la gestione delle attività secondarie ad un terzo quando queste sono, di solito, quelle che rendono di più?"

Il presidente Anselmi ha spiegato che "non si vogliono ribadire posizioni di rendita ma si introduce il principio di valutazione comparativa tra le concessioni già incardinate ed eventuali candidati all’acquisizione della concessione". Nell’atto si fissano, inoltre, i criteri e le condizioni per il rilascio delle concessioni della durata superiore a sei anni ed inferiore ai venti.

Il presidente Anselmi ha ribadito l’inserimento del riferimento al contesto pianificatorio urbanistico per irrobustire la parte paesaggistica, il richiamo all’equilibrio tra paesaggio e garanzie a salvaguardia della gestione diretta e, infine, una formulazione che fa riferimento alla necessità dell’intervento legislativo a garanzia del rispetto del principio di proporzionalità, concorrenza da un lato e tutela degli investimenti dall’altro. 


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