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Attualità mercoledì 26 novembre 2014 ore 10:37

Droga, l'Elba non è un'isola felice

Il vice prefetto Giovanni Daveti commenta le operazioni antidroga portate a termine in questi giorni sull'isola: "L'Elba come il resto d'Italia"



PORTOFERRAIO — Diversi arresti e un sequestro di stupefacenti come non se ne vedevano da anni. La cronaca di questi giorni ha incrinato in maniera prepotente la convinzione diffusa che il problema della droga si fermi a Piombino.

E' il vice prefetto Daveti a sfatare quest'illusione: quella striscia di mare non ci protegge dai traffici illegali e, anzi, l'insularità può essere un problema.

"L'Elba ha un problema di droga? Non è il caso di lanciare allarmi ma possiamo dire che purtroppo anche l'isola segue le dinamiche nazionali su questo aspetto".

Che vuol dire che la droga arriva, viene venduta e consumata come nel resto della penisola. I 19 chili di hashish sequestrati dalle Fiamme gialle nella giornata di ieri seguono gli arresti effettuati dalla Polizia di stato pochi giorni prima. Una serie di interventi che fa presupporre una strategia coordinata di indagine da parte delle forze dell'ordine.

"Le operazioni portate a termine in questi giorni stanno a significare due cose: da una parte è evidente che il livello d'attenzione degli investigatori non si abbassa con il finire della stagione estiva ma rimane alto anche nei mesi invernali. Il monitoraggio del territorio è costante da parte di tutti i soggetti interessati. E significa anche che le varie forze dell'ordine comunicano con efficacia: le indagini non si sovrappongono e questo rende il lavoro d'indagine più efficace".

Comunemente si è portati a pensare che l'insularità possa essere un vantaggio sotto questo aspetto (punti di accesso definiti e controllabili) ma è lo stesso Daveti a spiegare che le cose non stanno proprio così: "Può essere un vantaggio nei mesi invernali perchè si riduce la popolazione e certi traffici possono essere più facilmente individuabili ma i punti di accesso non sono solo i porti canonici. Diciamo che i confini dell'Elba sono tutte le sue coste".

Ecco che viene a galla il problema: molte sono le calette e le insenature che permettono ai trafficanti di droga di attraccare e sbarcare sull'isola i carichi di stupefacenti. Per questo motivo nell'attività investigativa e di controllo viene coinvolta sempre di più la Guardia costiera: "I vari corpi si parlano molto - ammette Daveti, che poi annuncia - le indagini non sono concluse e continueranno per trovare tutti i responsabili coinvolti".

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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