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Attualità lunedì 18 luglio 2016 ore 12:50

"Ho visto l'orrore in diretta"

Mario Sandolo, elbano trasferito a Nizza, racconta la tragedia del lungomare francese in cui hanno perso la vita 84 persone la notte del 14 luglio



CAMPO NELL'ELBA — C'era anche lui affacciato al balcone la notte del 14 luglio, con il lungomare in festa pochi metri là sotto. C'era anche Mario Sandolo, elbano ed ex proprietario di un hotel a Cavoli che già da molti anni ha scelto la cittadina francese come luogo in cui far crescere la propria famiglia. Troppo forte il richiamo del mare per chi è cresciuto sull'isola.

Ha visto anche lui quella che ogni anno è una festa di musica e balli in strada trasformarsi in una macelleria a cielo aperto quando Mohamed Lahouaiej Bouhlel ha spinto sul gas uccidendo 84 persone e ferendone altre 200, tirati giù come birilli, restati giù come bambole senza vita.

Un orrore che Mario non riuscirà a dimenticare e che fa ancora fatica a raccontare. Al punto che non riesce a parlane al telefono e decide di affidare il suo racconto solo ai familiari. Poche parole la mattina dopo per dire che sta bene, che sua figlia sta bene. Solo nei giorni successivi riesce a esprimere la tragedia di quel camion bianco lanciato a folle velocità.

"Ero sul terrazzo con la mia famiglia, mia moglie Annie e mia figlia Sophie era tornata da poco a casa. Siamo ancora traumatizzati da quello che abbiamo visto, non siamo riusciti a dormire la notte e nei giorni successivi è stato tutto incredibile: rivedere quelle immagini, veder salire la conta dei morti".

"Ci siamo chiusi in casa in questi giorni per la paura di uscire: sono ancora troppo evidenti i segni di quello che è successo e c'è anche il timore che qualcos'altro possa succedere".

Mario ha vissuto anche l'orrore di Parigi, dove vive per parte dell'anno: "Oggi purtroppo è il mondo che viviamo - ci racconta il fratello - siamo circondati dalla negatività di questi orrori. All'Elba ci dobbiamo rendere conto che viviamo in un paradiso e ce ne accorgiamo solo quando usciamo fuori. A mia figlia, che vive a Roma, raccomando sempre di evitare posti troppo affollati e grandi centri commerciali, purtroppo ci dobbiamo adattare a nuove precauzioni".

Mario era in visita a Marina di Campo pochi giorni fa per trovare la famiglia e era tornato a Nizza anche per non perdersi la grande festa del 14 luglio che ogni anno trasforma il celebre lungomare in un luogo di gioia e condivisione e che un gesto di un folle ha trasformato in un cimitero.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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